L’Italia esce dall’Europeo delusa ed orgogliosa di sé stessa al tempo stesso, piangendo una mancata impresa che avrebbe proiettato gli azzurri in semifinale al Velodrome di Marsiglia.
Un’Italia coriacea che si arrende alla sentenza del dischetto, su cui incidono la bravura di Neuer e le pessime figure rimediate da Zaza e Pellè.
Va avanti la Germania, in modo assolutamente meritato.
I tedeschi, infatti, sono sembrati superiori sia tecnicamente che fisicamente ieri sera, come poteva anche essere preventivabile.
L’Italia ha provato ad opporsi mettendo in campo aggressività e corsa, strumento alla base dell’organizzazione di squadra della selezione di Antonio Conte.
Rispetto alla gara con la Spagna, tuttavia, i vicecampioni d’Europa in carica sono stati molto meno precisi nei passaggi e meno veloci nell’impostazione della manovra.
Il che ha permesso alla Germania di soffrire il meno possibile all’interno della propria area di rigore, nonostante qualche grattacapo sia ugualmente arrivato nelle zone difensive della Nationalmanschaft.
La Germania, più tecnica e forte rispetto agli avversari, ha avuto modo di toccare palla molto di più, tenendo per quasi tutti i 120’ il pallino del gioco.
Ma si sa, nel calcio conta vincere e non molto d’altro.
La gara, a un certo punto, era sembrata volersi incanalare ancora una volta verso la strada dei colori italiani, visto un possibile mancato secondo giallo a Parolo e visto il rigore inesistente concesso agli azzurri.
Dopo lo 0-0 post supplementari diversi tedeschi saranno stati sfiorati dal pensiero di una nuova eliminazione targata Italia, forse più preoccupati da cabala e statistica che dalla pericolosità di Insigne e compagni dal dischetto.
Alla fine la Germania l’ha avuta vinta, meritando il successo.
Il rimpianto principale riguarda il fatto di non aver saputo ripetere le grandi partite giocate con Belgio e Spagna, almeno a livello di creazione di palle-gol. Forse la gara di lunedì aveva illuso un po’ tutti quanti sulla possibilità di avere grandi chance di qualificazione.
Anche la critica ha apprezzato i risultati ottenuti dagli azzurri, anche alla luce di tutte le difficoltà che questa squadra ha incontrato nel proprio cammino.
L’eliminazione azzurra coincide con l’addio di Antonio Conte alla panchina, che stamani ha sostenuto l’ultima conferenza nel ruolo di commissario tecnico azzurro, non senza emozione e qualche lacrima.
Il bilancio finale della sua avventura può essere abbastanza soddisfacente, visti soprattutto i risultati ottenuti nelle gare ufficiali.
Qualificazione al primo posto in un girone difficile, buon Europeo e miglioramento della posizione del ranking.
Conte se ne può andare moderatamente soddisfatto, anche se magari con i rimpianti di non aver sempre offerto un gioco ultraconvincente e di un Tavecchio che ha mantenuto ben poche promesse rispetto a quanto preventivato.
Ora lo aspetta il Chelsea, dopo una settimana di vacanza per staccare la tensione.
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