Un’Italia trasformata. Luciano Spalletti ci ha messo un po’ di tempo, ma sembra aver trovato la (s)quadra dopo un Europeo da dimenticare. 10 punti su dodici, con la sensazione che senza l’espulsione di Pellegrini contro il Belgio gli azzurri sarebbero a punteggio pieno: serve ancora un punto, da trovare contro Belgio e Francia, per la qualificazione, una vittoria con la Francia per essere certi anche del primo posto. Nel frattempo si può tracciare un primo bilancio.
Italia, segnali positivi: il modulo, la crescita, gli interpreti
I segnali positivi sono tanti. In primis, il modulo. Il 3-5-2 ha restituito certezze alla squadra ed esaltato le qualità dei singoli. Di Lorenzo si è lasciato alle spalle il momentaccio, Bastoni è tornato dominante, Calafiori è già un top player e sarà ancora più decisivo quando eviterà degli eccessi di confidenza. Dimarco è al momento fra i primi tre migliori esterni sinistri al mondo. Alle loro spalle, Buongiorno, Mancini e Gatti. Sulle ali, si vola. Cambiaso si disimpegna egregiamente sulla fascia mentre in mezzo al campo abbondano quantità, qualità e scelte. Tonali è il padrone della mediana, Ricci cresce vertiginosamente, Pisilli ha confermato di avere le stimmate del predestinato, Frattesi segna come un attaccante. E poi c’è Barella, fra gli interpreti più apprezzati d’Europa nel suo ruolo. Un po’ indietro, Pellegrini e Fagioli. Tanta roba. Tantissima qualità, dunque, completata dai gol di Retegui, un centravanti che ha finalmente confidenza con la porta e sembra avere ancora grandi margini di miglioramento.
Prospettive: quante promesse per Spalletti
L’Europeo, sebbene doloroso, è servito a Spalletti anche per tagliare gli ultimi rami secchi e ringiovanire la rosa. Fuori definitivamente per raggiunti limiti di età e utilità alla causa Acerbi, Jorginho ed El Shaarawy, L’Italia ha una età media di 24,8 anni, abbassata sensibilmente rispetto a pochi mesi fa ed aspetta ancora calciatori under 25. In rampa di lancio d’è Daniel Maldini, in crescita esponenziale sia dal punto di vista della tecnica che dalla consapevolezza. Non è ancora un titolarissimo, ma nessuno ha le sue caratteristiche. Lucca è grezzo ma ha enormi margini di miglioramento. E poi c’è chi al momento è ai box o non è stato convocato ma resta nel giro azzurro: Chiesa, Zaccagni, Zaniolo, Scamacca. Insomma, un ventaglio di scelta molto più ampio rispetto al passato. Fra l’altro dall’Under 21 spingono per trovare spazio Casadei e Baldanzi. Prospettive quanto mai incoraggianti dunque: questa nazionale può e deve tornare a giocarsi i mondiali, intanto per riassaggiare l’effetto che fa, poi per capire sino a dove spingersi con i sogni.