Manca una giornata alla fine della prima fase di Europa League e per l’Italia sono gioie e dolori. Sorridono Roma e Fiorentina, piangono Sassuolo e Inter; eravamo partiti con quattro squadre, ora ne abbiamo solo due. I nerazzurri hanno letteralmente gettato alle ortiche la qualificazione nelle prime due giornate, ma oggi si potevano regalare un’ultima speranza; il Sassuolo, invece, alla prima esperienza europea ha detto addio al sogno qualificazione tre settimane fa con il pareggio contro il Rapid Vienna. Destino comune, dunque, per gli uomini di Pioli e i ragazzi di Di Francesco che dicono addio all’Europa League.
Sassuolo: la poca esperienza e i tanti infortunati
Vero il pareggio con il Rapid Vienna brucia ma, forse, a questo Sassuolo non si poteva chiedere di più; i ragazzi di Di Francesco hanno dato tutto in questa competizione e anche oggi, in una trasferta delicata come quella del San Mamés, hanno dimostrato personalità e voglia di imporre il proprio gioco ma non è bastato. La gara contro il Bilbao era l’ultima spiaggia e in partite come questa l’esperienza (che gli spagnoli hanno) fa la differenza; se poi aggiungiamo che al Sassuolo mancavano molti giocatori importanti (uno su tutti Domenico Berardi) ecco che l’eliminazione è più che giustificata.
Inter: perché?
Se per l’eliminazione dei neroverdi si possono trovare delle giustificazioni, facciamo fatica a dare degli alibi all’Inter che ha buttato via un obiettivo alla portata del club nerazzurro. Le sconfitte nelle prime due giornate hanno avuto un peso enorme nell’economia di un girone che i ragazzi di Pioli chiuderanno all’ultimo posto. Viene da chiedersi perché? Perché L’Inter ha raccolto solo tre punti (fra l’altro molto sofferti) contro Sparta Praga, Southampton e Hapoel Be’er Sheva? Perché non si è da la giusta importanza ad una competizione che non è assolutamente da ritenere secondaria? Domanda a cui non sappiamo dare una risposta se non quella scontata, che è sotto gli occhi di tutti: l‘Inter è stata eliminata.