Possiamo dirlo: siamo tra le semifinaliste di questi Mondiali U20. Il Mali non era una squadra da sottovalutare e ce lo ha dimostrato anche in 10 e proprio quando pensavamo di aver chiuso la partita precocemente. Pinamonti trascina ancora una volta gli Azzurrini in avanti con una doppietta, ma è sbagliato pensare solo al nostro Capitano a fronte di una prestazione collettiva.
Corretto ammettere che gli africani si sono trovati in 10 nel primo tempo dopo lo sconsiderato intervento di Diakitè su Pellegrini e dopo quello fortuito (ma parimenti grave) subito da Esposito poco prima. Corretto è anche ammettere che i ragazzi di Nicolato si sono trovati in vantaggio senza calciare in porta sfruttando l’1-0 goffo di Kone che, prima di accendersi insieme a Sekou Koita, ha scaraventato alle spalle di Youssuf Koita un rilancio malriuscito.
Ottima la prova della catena di sinistra, sempre più cruciale nella costruzione del gioco. La posizione statica di Diaby e la nostra superiorità a centrocampo ha facilitato le discese di Ranieri che, con Pellegrini e Tripaldelli, ha costruito un triangolo di passaggi sempre efficace e che ha dato alternative in uscita dalla pressione. Il Mali non ha rinunciato ad attaccare e non ha mostrato inferiorità numerica fino a quando le gambe non hanno retto più. Le combinazioni tra Kone e Koita hanno impegnato Plizzari più volte e reso vane le marcature dei nostri centrali.
Per Scamacca continua la maledizione del gol nonostante l’ennesima prestazione volitiva e fisica. Sarà importante sfruttare la sua tecnica più del suo fisico contro l’Ucraina, in una partita in cui Popov può trovare riferimenti fisici per marcarlo, ma non ha l’elasticità per arginarlo se gioca da ‘regista offensivo’. Pinamonti, invece, ha portato alla luce la sua capacità di saper leggere la partita e capire che tipo di avversario ha davanti: oggi era una partita da combattere e non ha usato il ‘fioretto’ più del dovuto.
Il rigore è un’immagine per il tutto, ma rende molto l’idea vederlo scagliare un missile all’incrocio come anche quando non va per il sottile e calcia a piena gamba in mezzo all’area trovando il riflesso mostruoso di Youssuf Koita. Il capitano è stato a disposizione dei suoi come in tutte le partite di questo Mondiale ed è sembrato molto a suo agio nel ruolo di leader.
Infine, è giusto analizzare le pecche. La rete del 2-2 di Camara non nasce solo da uno scivolone, ma dalla sensazione di averla già chiusa in 10 vs 11 e in un momento in cui si attaccava con decisione. Il Mali ha punito la distrazione Azzurra, che nella prossima semifinale non ci deve essere.
Plauso conclusivo a Plizzari, impegnato più volte ha risposto ‘presente’ e porta a TRE SU TRE il bilancio dei rigori parati dai nostri portieri in questa competizione.
Non svegliateci, iniziamo a crederci.