Italia – Israele, una serata per due. Luciano Spalletti si gioca una fetta importantissima di qualificazione nella “sua” Udine che conclude il percorso emozionale della seconda sessione di Nations League. Dopo l’Olimpico di Roma, il commissario tecnico ritrova la città che lo ha lanciato definitivamente nel grande calcio. In campo, Guglielmo Vicario difenderà la porta della nazionale nella sua città natale.
Spalletti e l’abbraccio con il presidente Pozzo spostano le lancette del tempo indietro di 20 anni, quando l’Udinese, dopo una soffertissima salvezza, si affida a Luciano Spalletti per un campionato meno tribolato. Idea azzeccata, dopo una falsa partenza. Il tecnico di Certaldo sposa, corsi e ricorsi storici, il 3-5-2 per esaltare le caratteristiche dei bianconeri con alcune intuizioni che cambiano, in meglio, la carriera di alcuni singoli. Pizarro, spostato da trequartista a regista, diventa uno dei migliori interpreti del ruolo in Serie A. Jorgensen e Jankulovski, sulle fasce, garantiscono gol e assist. In attacco, Iaquinta. Risultato finale. Sesto posto e storica qualificazione in Coppa UEFA. Impresa centrata anche nella stagione successiva.
La vera svolta arriva però nella stagione 2004/2005 quando Spalletti chiede e ottiene Antonio Di Natale, appena retrocesso ad Empoli. In Friuli, l’attaccante chiude il cerchio e trova la sua consacrazione nella massima serie. Contribuisce alla causa con 7 reti e quattro assist ma esalta il tridente con Iaquinta e Di Michele che con 13 e 15 gol a testa proiettano l’Udinese alla storica qualificazione in Champions. Spalletti lascerà Udine per accasarsi alla Roma. Di Natale scriverà la storia del club friulano, il tecnico invece quella del club giallorosso.
Italia – Israele rappresenta una serata speciale anche per Guglielmo Vicario. Il portiere del Tottenham, come annunciato dallo stesso CT, difenderà dal primo minuto la porta azzurra. Una occasione davvero speciale per l’estremo difensore che è nato proprio a Udine e avrà la possibilità di indossare la maglia della nazionale nella sua città. È stato lo stesso Vicario ad esprimere sensazioni ed emozioni. “Arrivare con la maglietta della Nazionale a Udine dove è cominciato il mio sogno da bambino è qualcosa di indescrivibile. Piano piano sto cominciando a realizzare tutto ciò che la serata potrà rappresentare per me, per la mia famiglia, per i miei amici e per le persone che mi conoscono. Pensare che tutti insieme verranno a tifare la Nazionale a casa mia, dal punto di vista emotivo, è qualcosa di forte”.
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