Calcio

Inzaghi e l’Inter: squadra che vince non si tocca

L’Inter di Simone Inzaghi trova gol e vittoria contro il Lecce. I nerazzurri vincono la loro prima partita a San Siro. Tre punti arrivati in pieno controllo, costruendo azioni importanti in attacco senza subire in difesa. Una serata di normale amministrazione che permette ai Campioni d’Italia di continuare il rodaggio senza intoppi.

La normalità porta alla vittoria

Vincere non è mai facile, ripetersi è assai più complicato. E c’era la sensazione, dopo pari contro il Genoa a Marassi, di un certo appagamento. Dubbi svaniti. È normale che l’Inter batta il Lecce, ma è rassicurante come ci sia riuscita. Le grandi squadre, piene di nazionali, con rientri scaglionati, faticano a trovare la quadra e anche i nerazzurri hanno pagato dazio alla prima giornata, ma hanno assorbito gli errori facendone tesoro. Contro il Genoa la squadra era apparsa scarica. Contro il Lecce si è rivista, seppur a tratti, l’Inter dello scorso anno, quella capace di aggredire partita e avversari senza lasciare nulla di intentato o agli episodi. Il concetto è semplice: se entrambe le squadre scendono in campo con lo stesso mordente e uguale condizione, vince, per inerzia, la più forte. È prematuro pensare che l’Inter possa nuovamente dominare il campionato e recitare in solitaria, ma partire con il piede giusto è fondamentale.

Mercato: guardare e non toccare

Immagine | Ansa

Tolta la curiosità su come l’Inter avrebbe approcciato al Lecce, resta da capire se, preso atto che fame e cattiveria siano intatte, la rosa sia sufficiente per ambire alla vetta a livelli internazionali. L’Inter ha due squadre. Ed è in arrivo Palacios. Con queste premesse, la sensazione è che il test con l’Atalanta possa dire qualcosa di importante. Quello che è a tutti gli effetti uno scontro diretto chiarirà se, anche quest’anno, l’Inter ha un vantaggio così netto sulla concorrenza da potersi permettere di mettere fieno in cascina sufficiente per affrontare l’inverno senza patemi.

Parola d’ordine: monitoraggio

Un concetto che si lega già al prossimo gennaio. L’idea è che Marotta voglia prendersi del tempo, non toccare nulla della squadra che ha stravinto il campionato per capire dove e come intervenire per colmare o limare mancanze o difetti. Ecco perché in una stagione che sarà lunghissima anche le prospettive possano adeguarsi. Dunque non è da escludere a priori un mercato en passant nell’ultima settimana della sessione estiva in vigile attesa in vista di quella di gennaio. Anzi è la soluzione più probabile, a meno che non arrivi l’occasione a parametro zero o quasi. Parola d’ordine: monitoraggio.

Pasquale Luigi Pellicone

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