Il Milan porta a casa la Supercoppa in una finale che lascia in eredità all’Inter una enorme amarezza. I nerazzurri erano andati in vantaggio di due gol prima di rivedere i fantasmi che hanno caratterizzato l’ultimo derby: il calo e la rimonta dei rossoneri. Sul banco degli imputati, inevitabilmente, finisce Simone Inzaghi.
Il Milan ha tenuto viva la partita anche andando sotto di due reti e ha giocato con coraggio e determinazione. Altrettanto innegabile che la rimonta dei rossoneri dipenda, in larga parte dai demeriti dell’Inter che ha rivisto i vecchi fantasmi. Questa squadra non ha mezze misure: o domina o annaspa. Con l’aggravante di non saper gestire il vantaggio quando emergono delle difficoltà. Abbastanza per rintracciare nella lettura di Inzaghi diverse lacune. Gli errori del passato evidentemente non sono stati recepiti. Al netto della rimonta, sarà fondamentale saper gestire il contraccolpo inevitabile, legato anche a legittimi dubbi sulla gestione delle sostituzioni e le letture tattiche di un allenatore che, quando è chiamato a prendere decisioni in questo senso, ha una certa confidenza con l’errore e il ripetersi dello stesso errore.
Nello scorso settembre, l’Inter ha perso il derby in campionato in rimonta nel finale. In quella occasione il Milan ha ribaltato la sfida complici i cambi di Inzaghi arrivati troppo presto e che non hanno permesso al tecnico nerazzurro di ridisegnare la squadra, evidentemente in difficoltà nel subire il forcing rossonero. Mesi dopo, gestione fotocopia e risultato identico, anche peggiore perché questa volta il punteggio era di 2-0. Inzaghi evidentemente ritiene chiusa troppo preso la partita togliendo dal campo elementi chiave come Dimarco e Mkhitaryan. Nel finale, out Barella e De Vrij la squadra perde riferimenti, va in confusione, abbassa troppo il baricentro e si ritrova in piena e totale emergenza, in balia di un avversario coraggioso e abile a trovare e sfruttare le falle aperte in ogni zona del campo. Risultato finale (e non casuale): 3-2.
Al netto delle richieste di Inzaghi che chiede interventi sul mercato di gennaio, servono anche altri tipi di riflessioni. Che all’Inter urga un difensore è evidente, ma occorre anche aprire una serie di considerazioni. In primis sulla incapacità, enfatizzata dalla sconfitta con il Milan, ma già emersa dopo il 4-4 con la Juventus e ancora prima della Supercoppa con i pareggi contro Monza e Genoa, sulla tenuta mentale e dell’impianto di una squadra che non può permettersi di perdere partite già vinte peraltro tendendo pericolosamente a consegnarsi all’avversario alle prime reali difficoltà. E poi, prima di intervenire, capire se vi siano elementi in grado di interpretare uno e un solo modulo, pregio ma a volte anche limite di Simone Inzaghi.
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