Da Valentin Carboni e Martin Satriano, la linea verde nerazzurra in giro per l’Europa scalpita. Futuro a San Siro o cessione per finanziare il mercato?
In attesa della fumata bianca inerente all’accordo tra Zhang e Pimco, per il rifinanziamento che permetterebbe a Suning di tenere l’Inter, conditio sine qua non, ovviamente, per far partire ogni operazione, Marotta e Ausilio sono già al lavoro per la prossima stagione, riflettendo, come spesso è accaduto in questi ultimi anni, sul mercato in uscita. Questa volta però, almeno si augurano i tifosi nerazzurri, non ci dovrebbero essere cessioni eccellenti, ma per guadagnare un tesoretto da, eventualmente, reinvestire, si potrebbe puntare sui diversi giovani che gravitano nel mondo Inter.
Secondo quanto scrive la Gazzetta dello Sport infatti, nel prossimo mercato non si dovrà chiudere con un attivo come negli anni passati di circa 50 milioni, ma la proprietà potrebbe “accontentarsi” della metà, con 20-25 milioni. Detto che, per alcuni di questi giovani, l’idea è di cederli con la possibilità in futuro di esercitare il diritto di recompra, come nel caso di Fabbian. Il centrocampista venduto al Bologna per 5 milioni che l’Inter potrà riportare a casa nel giugno 2025 per 12, sperando che, nel frattempo, la quotazione dell’azzurro si sia notevolmente alzata. Questo sembra essere il diktat in viale della Liberazione, che potrebbe valere anche per qualcuno dei giovani in prestito in giro per l’Europa.
A proposito di prestito e a proposito di Europa, un nome che fa gola a molti è Martin Satriano, l’attaccante uruguaiano classe 2001 protagonista di una buona stagione in Francia, al Brest, dove si sta giocando un posto per la Champions League. L’ex attaccante della Primavera nerazzurra e dell’Empoli, quest’anno ha segnato 4 gol e fornito 4 assist, aumentando i giri da marzo in poi. La società francese vorrebbe trattenerlo ma Satriano sembra intenzionato, a 23 anni, a provare il grande salto. Su di lui qualche sondaggio dalla Liga, con l’Inter che lo valuta intorno ai 10 milioni di euro.
Un po’ come per Satriano, anche per Lucien Agoumé ci si attendeva il salto di qualità che, per ora almeno, non è mai arrivato. Anche se a onor del vero lo scampolo di stagione a Siviglia, da gennaio in poi, non è stato negativo, nonostante un infortunio che lo ha tenuto fuori un mese e mezzo. In Andalusia il centrocampista francese potrebbe rimanere se gli spagnoli decidano di versare all’Inter 8 milioni di euro, ipotesi difficilmente percorribile al momento: per lui si potrebbero aprire le porte della Ligue 1.
Veniamo al capitolo dei figli di Dejan Stankovic, che hanno già dimostrato di portare con onore il cognome importante del padre. Andando in ordine di anzianità, Filip, classe 2002, quest’anno è stato il portiere titolare della Sampdoria, che potrebbe riscattarlo a 5 milioni di euro, con possibile contro riscatto a favore dell’Inter. I nerazzurri lo valutano qualcosa in più (intorno ai 7) e se non dovesse rimanere a Marassi possibile che qualche club di A punti su di lui. Per Aleksander invece, capitano della primavera di Chivu, il percorso potrebbe essere simile a quello del fratello, con diverse società di B che vorrebbero prenderlo in prestito per farlo maturare in vista di, chissà, un futuro nuovamente all’Inter.
È sicuramente uno dei prospetti più interessanti, perché ha già dimostrato di poter fare bene a livelli importanti, sia in Nazionale, sia in questa stagione in Svizzera al San Gallo, dove è stato titolare tutto l’anno destando buone impressioni. Parliamo di Mattia Zanotti, l’esterno cresciuto nelle giovanili nerazzurre, di cui si parla già come possibile contropartita, soprattutto all’interno dell’affare Gudmundsson, con una valutazione di 4 milioni. E chissà che poi, dopo tanto peregrinare, condividendo anche con lui l’esperienza in Svizzera, non possa fare la stessa carriera di Dimarco…
Ancora due fratelli, ancora figli d’arte (il papà Agostino ha giocato alla Juve Stabia), Francesco Pio e Sebastiano Esposito sono due prospetti con il quale l’Inter potrebbe fare cassa. Ma anche qui, partiamo dal più “anziano”, ovvero Sebastiano, che nonostante sembra essere ormai un veterano tanto è il tempo che sentiamo parlare di lui, ha solamente 22 anni. La sua stagione alla Sampdoria ha vissuto diversi alti e bassi, e ancora l’attaccante sembra non essere riuscito a fare quello step decisivo per la sua carriera. Su di lui si punta alla cessione per guadagnare qualcosa, contrariamente a quanto dovrebbe accadere con Francesco Pio, classe 2005, protagonista di una super stagione a Spezia, dove ha collezionato 3 reti in 38 partite. Per questo il centrocampista dovrebbe essere richiamato alla base, magari per concedergli un’altra esperienza in prestito.
Difficile fare una valutazione sulla stagione di Gaetano Oristanio, il centrocampista offensivo in forze al Cagliari, soprattutto per un infortunio che ne ha condizionato la stagione. I numeri sono discreti: 2 reti in 25 presenze, ma soprattutto la sensazione che ci si trovi davanti a un talento importante, che con la giusta guida potrebbe diventare un giocatore di alto livello. Detto questo l’Inter è alla finestra, considerando che i sardi potrebbero riscattarlo per una cifra che si aggira intorno ai 4 milioni, ma non è detto che Giulini decida di esercitarla. Se così fosse, l’Inter valuterebbe comunque l’opzione di cederlo, il prezzo è fissato: 7-8 milioni.
Veniamo probabilmente al pezzo più pregiato della lista, almeno per quanto dimostrato fino ad oggi, e soprattutto, per la sensazione di una possibile crescita importante. Valentin Carboni, protagonista di un’ottima stagione al Monza, ha già diversi pretendenti, ma l’Inter non vorrebbe privarsene a cuor leggero, anche perché, considerando già l’alto valore del giocatore, la formula del recompra in questo caso non sarebbe attuabile. A gennaio Fiorentina e club di Premier avrebbero già presentato un’offerta intorno ai 20 milioni al club nerazzurro che ha detto no. Troppo pochi per un giocatore su cui Marotta e Ausilio ripongono molta fiducia. La volontà quindi dovrebbe essere quella di rinnovare un prestito con una squadra magari di media classifica di serie A, anche se, come sempre avviene in questi casi, dovesse arrivare l’offerta irrinunciabile, la dirigenza si troverebbe costretta a salutare all’argentino.
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