Steven Zhang non ha nessuna voglia di mollare i nerazzurri e lo dimostra chiudendo un’intesa – che sarà ufficiale tra una ventina di giorni circa – con il fondo americano per un finanziamento da 400 milioni di euro, di durata triennale
L’Inter ha messo a segno una vittoria importantissima già prima del derby che potrebbe valere il 20° scudetto, quello della seconda stella, in programma stasera a San Siro. Il punto di un successo fondamentale per il futuro del club di via della Liberazione è di Steven Zhang. Il giovane presidente non ha nessuna voglia di mollare i nerazzurri e lo dimostra chiudendo un’intesa – che sarà ufficiale tra una ventina di giorni circa – con il fondo americano Pimco per un finanziamento da 400 milioni di euro, di durata triennale. Qualcosa di importante, in attesa del derby con il Milan.
In caso di successo, sarebbe scudetto. Ma non va sottovalutato quanto appena fatto da Steven Zhang in ambito societario. Il presidente dell’Inter ha continuato a lavorare, in tutte queste due settimane, su due tavoli. Per non lasciare nulla al caso, ha portato avanti la trattativa con Oaktree, il fondo californiano al quale entro il 20 maggio deve restituire 375 milioni di euro (interessi compresi) per evitare l’escussione delle azioni dell’Inter. In contemporanea, però, il numero uno nerazzurro ha intrapreso una seconda trattativa con un altro partner, Pimco appunto. Il motivo? È sempre stato mossa da un solo obiettivo, quello di strappare le migliori condizioni possibili.
L’esito della seconda trattativa è stato più che felice. Perché Oaktree avrebbe sì rifinanziato il prestito, ma con un interesse maggiore del 12% attuale e a fronte di un arco temporale ridotto. Non proprio le condizioni migliori per Steven Zhang, che allora ha deciso di guardarsi attorno per individuare un nuovo partner. Fino all’intesa raggiunta (non ancora ufficiale, ricordiamo). Con Pimco l’accordo sarà comunque triennale, la stessa durata nel 2021 con il fondo californiano. Che sarà liquidato con i 400 milioni di euro del nuovo fondo statunitense. Una notizia importante per il mondo nerazzurro, che adesso con maggior concentrazione può pensare al derby dello scudetto, che potrebbe porre fine in maniera incredibile a una stagione pazzesca, con soltanto due delusioni: le sconfitte con Bologna (dicembre 2023) e Atletico Madrid (2024) rispettivamente negli ottavi di Coppa Italia (ai supplementari) e negli ottavi di Champions, ai rigori.
Cosa fa il fondo Pimco? È una società di gestione del risparmio con sede in California (la prima è stata aperta nel 1971), ma controllata dalla compagnia assicurativa tedesca Allianz dal 2000. Ha oltre 3.200 dipendenti in tutto il mondo, 23 sedi global di cui quattro in Europa (a Milano, Monaco, Londra e Zurigo). Pimco, acronimo di Pacific Investment Management Company, è stato fondato da Jim Muzzy, Bill Podlich e Bill Gross (rimasto alla guida fino al 2014). Fin dall’inizio Pimco ha investito con continuità nel mercato delle obbligazioni con l’obiettivo di migliorarne il rendimento: ottimi i risultati ottenuti, visto che dal 1987 al 2014 il suo fondo “Total Return” ha reso il 7,8% annualizzato, meglio di tutti i concorrenti.
Ottenuti i primi successi, la Pacific Investment Management Company ha allargato i suoi orizzonti e le sue attività alla gestione del reddito fisso, alle azioni, alle materie prime, all’asset allocation, all’Etf, all’hedge fund e al private equity. Fino a diventare uno dei maggiori gestori di investimenti al mondo, con quasi 1.900 miliardi di dollari (dato aggiornato a poche settimane fa, al 31 marzo 2024) gestiti per banche centrali, fondi sovrani, fondi pensione, società, fondazioni e investitori individuali.
Insomma, un vero e proprio colosso finanziario. Tanto che i suoi clienti sono diffusi in oltre 50 paesi (nel 2021 i miliardi raccolti in Italia erano una cinquantina) e possono contare su 955 professionisti degli investimenti globali, 275 gestori di portafoglio con una media di 17 anni di esperienza, 345 professionisti degli investimenti che lavorano in Pimco da più di 10 anni, 85 analisti del credito globale e 110 esperti di analisi e risorse. Attualmente il ceo dell’hedge fund statunitense è, dal 2016, Emmanuel Roman. Un manager che ha alle spalle 35 anni nel mondo degli investimenti visto che è stato direttore operativo per Man Group e, in precedenza, 18 anni co-responsabile dei titoli globali per Goldman Sachs.
La sede italiana, a Milano, è (quanto sa essere beffardo il destino) vicino alla vecchia sede dell’Inter in corso Vittorio Emanuele. Il responsabile di questa sede è Alessandro Gandolfi, laureato alla Bocconi e in Pimco dal 2006 (prima è stato nel Gruppo Sanpaolo e in Fideuram). A breve sarà sostituito da Adriano Nelli, in Pimco dal 2011 dopo le esperienze a BlackRock and Merrill Lynch Investment Managers e Banca Commerciale Italiana. Insomma, Steven Zhang ha fatto centro.
E da Shanghai, dove era ospite di Stefano Domenicali per il Gp di Cina (vinto dal solito Max Verstappen) è stato chiaro: “Credo che negli ultimi sette anni nei quali noi siamo stati proprietari dell’Inter, ogni giorno ci siano state delle voci di cessione. Ma il fatto che abbiamo vinto sei trofei e che siamo vicini al settimo è qualcosa che aggiunge tanto al lascito dell’Inter. Posso dire che continueremo a lottare e a vincere. Nessuna di queste voci è vera. Finché sarò il presidente e il proprietario, continueremo a puntare al massimo”.
E su Lautaro Martinez e Simone Inzaghi, Zhang ha poi aggiunto: “Lautaro è un giocatore vincente, lo abbiamo visto crescere sei-sette anni fa quando io l’ho portato all’Inter, e chiaramente Inzaghi, l’ho detto molte volte, per me è un dono avere lui, poter lavorare con un allenatore come Inzaghi mi dà fiducia, calma e serenità all’ambiente. Non c’è alcun dubbio, continueremo insieme. Quest’anno sono molto fiero di tutti i membri della squadra e come presidente non potrei essere più soddisfatto. Sappiamo cosa vogliamo, la mentalità vincente non è mai stata così alta”. E sta già preparando il futuro con gli arrivi a parametro zero di Zielinski dal Napoli e Taremi dal Porto. L’obiettivo sarà quello di riconfermarsi in Italia, pensando già al tricolore numero 21, e cullare il sogno Champions, cercando di ripetere (con esito diverso) il cammino europeo del 2023. Intanto, è il momento di godersi questo doppio successo. Il primo da ufficializzare, il secondo che potrebbe arrivare tra qualche ora.
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