Il Derby di Milano più importante del secolo. L’Inter, contro il Milan, può festeggiare supremazia cittadina e vittoria dello scudetto della doppia stella. Un incubo, per i tifosi rossoneri, un sogno per i nerazzurri e per Calhanoglu, che vive una settimana difficilmente ripercorribile. Il derby di Milano è la “sua” partita, lui che da doppio ex si è sempre fatto sentire. Contro il Milan, nelle tre stagioni giocate in nerazzurro, cinque partite, due gol e due assist con tanto di esultanze sfrenate. Adesso può festeggiare il titolo, e che titolo, proprio nel faccia a faccia con il suo passato. Non sarebbe neanche la prima volta, per un grande “tradimento”, anzi. Il derby della Madonnina ne ha di storie da raccontare.
Milano è la “casa” di Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese è il “Re Salomone” del Derby di Milano. Decisivo, nonché Campione d’Italia, sia con l’Inter che con il Milan, spesso in gol, sia in nerazzurro che rossonero, in sfide infuocate. È l’unico calciatore ad aver vinto la classifica dei cannonieri con entrambe le maglie. A proposito di fuoriclasse, indimenticabile la storia di Ronaldo il Fenomeno. Il brasiliano è considerato il “traditor dei traditori” in assoluto da parte degli interisti. Ex amatissimo all’Inter, dopo la fuga al Real Madrid torna a Milano, sponda rossonera. Nel primo derby, l’11 marzo del 2007 il Fenomeno segna il gol dell’1-0. Resta nella memoria, però, il suo gesto: mani nelle orecchie a sentire i fischi dei tifosi. Quel gol sarà poi rimontato dall’Inter proprio con Ibrahimovic. Una vittoria che spinge i nerazzurri verso lo scudetto.
E poi ci sono i doppi ex, gli specialisti della Vendetta, con la V maiuscola. Protagonista per antonomasia è Clarence Seedorf. L’olandese, trattato con sufficienza dall’Inter e scaricato quasi dalla porta di servizio, trova la dimensione e la collocazione ideale nel Milan di Ancelotti. In rossonero vince tutto, derby compreso. Memorabile la sua rete in uno dei “ribaltoni” più famosi della storia della stracittadina meneghina. Il tutto si consuma il 21 febbraio 2004. Inter avanti due a zero, ma Kakà e Seedorf collezionano una rimonta che sembrava impossibile. Milan Campione d’Italia. V è vendetta, ma anche Veleno. Maurizio Ganz, nella stagione 1998/1999, dopo l’addio ai colori nerazzurri celebra la propria vendetta alla prima occasione e punisce amaramente la sua ex squadra nella gara d’andata dei quarti: derby storico, che finisce 5-0 per i rossoneri. Ganz fra l’altro vincerà anche lo scudetto.
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