Capocannoniere dell’ultimo campionato e in Copa America, l’argentino non riesce a rendere in queste prime gare stagionali con la casacca nerazzurra
Lautaro Martinez non sta attraversando un buon momento, come si è potuto vedere nella sconfitta nel derby di pochi giorni fa, con la vittoria del Milan al minuto 89 grazie a un gol di Gabbia (nel primo tempo erano andati a segno sia Pulisic sia Dimarco). L’argentino non è stato protagonista come nelle sei stracittadine vinte di fila. Si è visto soltanto con un tiro alto sopra la traversa e con una conclusione centrale parata senza problemi da Maignan. Oltre che per l’assist a Dimarco, autore del pari dopo il vantaggio fulmineo dei rossoneri. Comunque troppo poco per Lautaro Martinez, un giocatore che ci ha abituato a grandi cose: è stato capocannoniere nell’ultimo campionato, vinto proprio dai nerazzurri (lo scudetto della seconda stella), e dell’ultima Copa America, conquistata con l’Argentina (colpendo pure nella finalissima).
A fine gara Lautaro Martinez, da vero capitano, ci ha messo la faccia. La sconfitta dell’Inter è stata meritata. La squadra è apparsa stanca, con un gioco lento e prevedibile, e qualche responsabilità ce l’ha anche Simone Inzaghi, con qualche sostituzione un po’ controversa, lasciando in panchina per tutti i 90’ gli altri tre attaccanti: Taremi, Arnautovic e Correa.
Ai microfoni di Dazn, in diretta televisiva, la giornalista Giorgia Rossi ha provato a tirarlo su di morale. Con un solo gol Lautaro Martinez avrebbe superato Bobo Vieri, ospite in studio, a 103 gol: “Non hai voluto superarlo dai, visto che siete pari”, ha detto. E l’argentino, nella risposta, ha confermato il suo momento difficile. Passandosi la mano davanti agli occhi, evidentemente stanco: “Sto facendo fatica Bobo”. Qui è intervenuto Vieri: “Ma lui è bravissimo, vedrai che ne farai 200”. Lautaro Martinez ha, quindi, aggiunto: “Devo stare zitto e lavorare, anche il doppio per alzare il livello”.
I numeri sottolineano il periodo buio di Lautaro Martinez, che in campionato non segna dal 4 marzo scorso, dalla sfida contro il Frosinone. Contando le gare, è soltanto un gol nelle ultime 19 partite. E l’Inter, attesa da una stagione lunghissima con il Mondiale per club in estate (il nuovo format da 32 squadre voluto dalla Fifa), ne sta risentendo troppo. Tanto da avere sette punti in meno rispetto alla scorsa stagione.
Quindi, qual è la causa del momento no di Lautaro Martinez? Il problema è la condizione. L’argentino è rimasto imbrigliato nella morsa di Gabbia e Tomori. Sembra essere sfiancato, come ha spiegato più volte Inzaghi, dai lunghi viaggi e dal poco riposo. In campionato, eccezion fatta per l’esclusione contro il Lecce a causa di un infortunio, le ha giocate tutte dall’inizio (in Champions con il Manchester City è, invece, partito dalla panchina).
“Lavorare, lavorare, lavorare. Serve questo, Abbassare la testa e pedalare, alzare il livello: io per primo, da capitano. Sento le responsabilità addosso e non abbiamo fatto quanto preparato, approcciando male la partita. So che sono in ritardo rispetto all’anno scorso. Ma sarò il primo ad arrivare ad Appiano, zitto, per aiutare la squadra”, ha poi ribadito l’attaccante nel post gara.
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