L’Inter di Simone Inzaghi non brilla contro il Como ma non le serve molto per centrare i tre punti e passare un Natale da potenziale capolista. Le reti di Carlos Augusto e Thuram sono sufficienti per archiviare la pratica senza troppi passaggi d’ufficio. Vittoria che lascia tutto invariato: una partita in meno, a tre punti dall’Atalanta e uno dal Napoli.
Una vittoria pesante: Inzaghi ha cambiato rotta
La pressione del “Monday night” non si è fatta sentire ma c’era. Considerare quella contro il Como una vittoria pesante potrebbe apparire una forzatura, con tutto il rispetto per una squadra che lotta per salvarsi, ma in relazione alle recenti sorprese poco piacevoli maturate contro Genoa e Monza, Inzaghi ha saputo invertire la rotta. Non a caso il tecnico nerazzurro ha parlato di vittoria da squadra matura, capace di compattarsi per nascondere imperfezioni e assenze. Una su tutte, le difficoltà ormai croniche di Lautaro nel trovare la via della rete con continuità. Al netto della improvvisa e inaspettata idiosincrasia fra l’attaccante argentino e il gol, l’Inter resta, eccome, a galla.
Non è così scontato come sembra. È sufficiente guardarsi intorno per l’Europa. I nerazzurri, invece, sebbene provati da una serie di sfide senza soluzione di continuità trovano comunque le risorse per raggiungere l’obiettivo in modo quasi inedito a queste latitudini: massimo risultato con il minimo sforzo, affrontando e accettando i pericoli insiti fra le pieghe delle partite senza farsi sopraffare dal panico.
La forza di esserci, la difficoltà di resistere
I numeri premiano una squadra che nelle ultime sette gare è riuscita a centrare per sei volte il risultato pieno. Prima della Supercoppa Italiana c’è il Cagliari, sfida sulla carta non impossibile e, complice il calendario, ideale per accorciare le distanze dalla vetta della classifica. Presumibilmente l’Atalanta non passeggerà in casa della Lazio, dunque c’è l’occasione di arrivare al giro di boa dell’anno solare con la possibilità potenziale e la prospettiva di essere nuovamente al comando del campionato. La Supercoppa sarà il primo vero test dell’anno, anche perché l’Inter, dopo la trasferta araba, avrà due partite in meno delle dirette concorrenti o anche tre se raggiungerà la finale.
Un elemento a doppio taglio: da una parte l’Inter conserva la consapevolezza di avere il destino nelle proprie mani, ma dall’altra c’è la necessità di dover gestire l’enorme pressione di non poter sbagliare praticamente mai, considerata la velocità media di Napoli e Atalanta. Ecco perché le prossime settimane saranno già decisive per stabilire che tipo di stagione attende una squadra che è attrezzata per reggere su tutti i fronti ma deve anche avere la forza mentale per riuscirvi.