Inter – Juventus 4-4. Il derby d’Italia più pazzo del XXI secolo fa felice il Napoli. Il 4-4 lascia in eredità due squadre imperfette e una partita di vantaggio agli azzurri di Antonio Conte che, per quanto visto al Meazza, è la vera favorita per il titolo. Juventus e Inter divertono i tifosi neutrali ma evidenziano problemi strutturali e una certa presunzione nel nasconderli che a volte peggiora la situazione.
La Juventus si scopre “pazza” come l’Inter acerrima rivale sportiva. E una coperta un po’ corta che spiega anche il perché di un calcio sparagnino. Motta che è giovanissimo ma non inesperto, ha capito che la squadra non può giocare un calcio offensivo con l’idea di segnare un gol in più dell’avversario. Il 4-4 lascia in eredità una Juventus che, scoprendosi, mostra tutti i limiti di una difesa che privata di Bremer non appare all’altezza delle ambizioni bianconere. Il calcio propositivo rischia di trasformarsi in una idea velleitaria. La Juventus ha pareggiato, ma ha anche rischiato di affondare sotto i colpi dell’Inter nella prima metà del secondo tempo. Ennesima dimostrazione che Thiago Motta abbia fra le mani una squadra competitiva ancora largamente imperfetta, ma con buoni margini di miglioramento. Anche perché il finale maturato al “Meazza” racconta di un punto guadagnato e di una mentalità importante. La squadra ha carattere e consapevolezza dei propri mezzi, che però non sembrano sufficienti a restare in scia al Napoli di Antonio Conte.
Se Sparta piange, Atene non ride. Anche l’Inter ha i suoi bravi problemi emersi durante una sfida che evidentemente non ha meritato di vincere, se non altro per essere stata incapace di tesaurizzare un doppio svantaggio dopo la rimonta. La squadra è apparsa presuntuosa, convinta di poter vincere anche largamente, quanto basta per non sfruttare con il cinismo necessario i primi minuti del secondo tempo quando la Juve è apparsa in serissima difficoltà. L’Inter invece si è confermata imperfetta, soprattutto nella fase difensiva. I Campioni d’Italia continuano a prendere troppi gol. Sono 13, inaccettabile media di 1,4 partita che rende quasi un miracolo il secondo posto in classifica. L’Inter inizia le partite, numeri alla mano, quasi con un gol e mezzo al passivo. Anche Simone Inzaghi ci sta mettendo del suo, ricadendo negli errori del suo primo anno in nerazzurro, quando i cambi rendevano l’Inter più vulnerabile. Le sostituzioni operate contro la Juventus sono apparse discutibili e puntualmente sono state punite dal campo. L’allenatore ha parlato di lezione appresa. Se sarà così lo dirà il tempo. Intanto il Napoli è già lontano e non semplicissimo da raggiungere a meno di un cambio di rotta che renda questa Inter maggiormente impermeabile.
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