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Un inizio niente Mali: Egitto bloccato sullo zero a zero

Si chiude la prima giornata della Coppa d’Africa con la seconda sfida del Gruppo D che vedeva opporsi Egitto e Mali. Sfida tra due allenatori particolari: da una parte Hector Cuper,l’ Hombre Vertical che come obiettivo ha quello di portare I Faraoni nell’olimpo del calcio africano, con un occhio particolare al mondiale del 2018 in Russia (l’Egitto è in testa al proprio girone di qualificazione che comprende Ghana e Uganda, avversarie anche in questa prima fase della Coppa d’Africa); sulla panchina del Mali, invece, troviamo Alain Giresse. Il tecnico francese torna sulla panchina delle Aquile dopo l’esperienza non positiva con il Senegal. Gara che non regala particolari emozioni e Ghana che ha già il primato solitario del girone.

Mali, buona la prima

Il Mali, in un campo al limite del praticabile, mette in mostra tutto il suo potere fisico, soffocando le fonti di gioco dell’Egitto (Salah su tutti). Aggressività e pressing a tutto campo: con queste armi le Aquile hanno imposto lo zero a zero agli avversari. Ottima la prova di Marega che ha tenuto in costante apprensione la difesa egiziana.
Buona la prima per i ragazzi di Giresse che, alla mancanza di qualità, sopperiscono con voglia grinta e tanta determinazione. Ghana e Uganda dovranno fare molta attenzione perché questo Mali sarà un avversario fastidioso per chiunque.

Egitto, bisogna fare di più.

Da una squadra capace di vincere la competizione per tre edizioni di fila (2006, 2008 e 2010) ci si aspettava sicuramente di più; l’Egitto, che punta alla vittoria finale, sono partiti male (forse le tre edizioni di assenza si sono fatte sentire). Pessima la prestazione di Salah: la stella più attesa è rimasta al buio, incapace di accendersi e di accendere una nazionale che ha tremendamente bisogno del suo numero dieci. La prossima gara con l’Uganda diventa fondamentale per l’Egitto che non può permettersi ulteriori passi falsi.

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