Olanda ko, Inghilterra in finale, come spesso è accaduto in questo Europeo, nel finale. Thanks a lot, Oliver, “Ollie” Watkins, decisivo a pochi secondi dai supplementari della sfida contro gli orange. In gol l’uomo che non ti aspetti. Southgate, sorprendendo tutti, ha sostituito Kane per affidarsi a questo classe 1995 che non aveva mai messo a segno un gol con la maglia della nazionale dei tre leoni e ha scelto l’occasione giusta per trovare la prima rete con l’Inghilterra.
La scelta di Southgate, che sinora non ha mai brillato per gioco ma perlomeno è stato quasi infallibile per le scelte (o fortunato, secondo i detrattori) è ricaduta su questo attaccante che non è un perfetto sconosciuto ma non è neanche un fuoriclasse. Anni fa si sarebbe parlato di onesto mestierante che si è affermato con un certo ritardo nel calcio che conta. Tuttavia, i numeri sono dalla sua parte. Con l’Aston Villa è sempre stato capace di andare in doppia cifra. Evidente, la mano di Emery: dall’arrivo del tecnico spagnolo, Watkins ha iniziato a segnare a raffica e poi a migliorarsi. Ha chiuso con 19 gol e 13 assist il suo 2023/2024. Impossibile per Southgate, sempre molto sensibile ai suggerimenti del campionato, non convocarlo dopo averlo ignorato in occasione di Qatar 2022.
L’Inghilterra si sta caratterizzando per il fattore R. Resilienza, reazione, rimonte. Quella di Southgate è una nazionale molto inglese, nel senso più pieno del termine. Incarna spirito e attitudine del calcio britannico. Dopo lo svantaggio, reagisce con i nervi e gioca all’arma bianca e se cercate lo spettacolo, rivolgersi altrove. Esteticamente discutibile, ma i risultati arrivano anche se in modo piuttosto avventuroso. L’Inghilterra si è qualificata prima nel girone con appena cinque punti. L’allineamento di pianeti ha fatto il resto: spinta nella parte più morbida del tabellone è andata sempre sotto con un minimo comune denominatore. Ha rimontato, sempre nel finale.
Con la Slovacchia, quando aveva un piede e tre dita sull’aereo. Con la Svizzera ha reagito al gol di svantaggio e poi ha avuto la meglio ai rigori. Con l’Olanda ha concesso il tris con l’uomo della provvidenza. Tre indizi fanno una prova. L’Inghilterra non ruba l’occhio ma è sempre riuscita a tirarsi fuori dai guai, giovandosi certamente di un talento smisurato e di momenti chiave capaci di indirizzarne il percorso, ma la fortuna occorre anche sapersela meritare. Un torneo come l’Europeo si vince anche così.
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