La generazione dorata dell’Inghilterra ha fallito su tutti i fronti. Non c’è nessun’altra conclusione da trarre dopo la disfatta completa nell‘Europeo Under 21, una competizione dove i Giovani Leoni si sono presentati come una squadra dalle grandi potenzialità, pronti ad abbattere il tabù inglese nei tornei internazionali.
L’ultimo ruggito contro la Croazia non è bastato per restare in corsa: il gol in pieno recupero di Domagoj Bradaric ha distrutto in un attimo tutti i sogni dell’Inghilterra che era riuscita miracolosamente a guadagnare il secondo posto nel girone con la sconfitta in contemporanea della Svizzera contro il Portogallo. Di certo non erano questi i piani del CT Aidy Boothroyd, al quale era stato consegnato un gruppo giovane, motivato e soprattutto con tanta esperienza. I giovani inglesi giocano quasi tutti stabilmente in Premier League e questo sarebbe dovuto essere un valore aggiunto per questa nazionale, crollata inaspettatamente nelle prime due partite.
Le sconfitte trovate nelle prime due partite hanno condizionato irrimediabilmente il cammino dei Giovani Leoni che non hanno saputo reagire dopo il primo KO contro la Svizzera, l’avversaria più innocua ma che ha segnato l’inizio dell’incubo: nessuno si aspettava un passo falso, soprattutto dopo le aspettative che si erano create attorno a questo gruppo, ricco di grandi nomi ma poverissimo di idee e di iniziativa. A costare caro è stato soprattutto il crollo della difesa, con 4 gol subiti in appena 3 partite giocate, troppi se paragonati a quelli incassati dalle altre big.
E senza l’estro di Grenwood in avanti anche l’attacco ha reso meno di quello che tutti si aspettavano: gli unici due gol segnati in questa competizione sono arrivati nell’ultima partita contro la Croazia, quella dove l’Inghilterra si giocava il tutto per tutto. Ma il dato sconvolgente è che gli inglesi hanno dovuto attendere 192 minuti prima di poter festeggiare per una rete. Di certo nessuno si aspettava un rendimento così deludente da una nazionale che può contare su grandi nomi soprattutto in attacco, con giocatori del calibro di Nketiah, Eze e Brewster, tutti protagonisti con i rispettivi club e già al centro delle attenzioni delle grandi squadre d’Inghilterra.
L’unico a salvare la faccia è stato proprio il giocatore del Crystal Palace, autore del primo gol su calcio di rigore di questa spedizione europea e trascinatore della squadra con le sue ripartenze in velocità, arrivate però troppo tardi rispetto alla tabella di marcia che Boothroyd aveva in mente. Assieme a Curtis Jones, centrocampista titolare del Liverpool in questa stagione, Eze è stato l’unico in grado di tenere accese le speranze fino allo straordinario gol di Bradaric, arrivato all’ultimo respiro come il più classico dei colpi da KO. L’Inghilterra però non ha mai dato la sensazione di poter ribaltare davvero la situazione, nonostante un risultato favorevolissimo nell’altra partita del girone: la Croazia è sempre stata pericolosa, grazie anche alle tantissime dormite difensive dei Giovani Leoni, distratti e impacciati davanti a una squadra più organizzata e decisa a portare a casa il passaggio del turno.
E adesso dopo il disastro potrebbe esserci una grande rivoluzione, l’unica mossa necessaria per non disperdere questa generazione di talenti e provare a invertire la rotta di una nazionale che storicamente ha sempre deluso le aspettative. Quasi sicuramente Boothroyd lascerà la panchina dell’Inghilterra e il suo successore potrebbe essere Frank Lampard, uno che da giocatore ha vissuto le stesse esperienze di questi ragazzi con una delle nazionali inglesi più forti di sempre. Il grande pregio dell’ex Chelsea è quello di saper coltivare i talenti più giovani come già dimostrato al Derby County e il bagaglio di una grandissima carriera vissuta sul campo potrebbe rivelarsi fondamentale per risollevare i Giovani Leoni e cambiare rotta il più in fretta possibile.
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