Gareth Southgate è condannato a vincere con la Danimarca, almeno quanto è atteso al varco. L’Inghilterra ha vinto ma non ha convinto all’esordio con la Serbia e Cole Palmer, uno dei giocatori chiamati a fare la differenza nel torneo non ha giocato un solo minuto. Quanto basta per caricare le cartucce del fuoco amico.
Cole Palmer è sceso in campo da titolare in 40 delle 45 partite giocate con il Chelsea nel 2023-2024. Con la nazionale inglese i gradi devono essere guadagnati, dato che il talentuoso 22enne ha giocato finora contro Bosnia e Islanda, ma la sua è una presenza ingombrante e anche Gareth Southgate dovrà imparare a farci i conti. Palmer è al suo primo torneo importante, ma non è l’ultimo arrivato: si presenta all’europeo con un biglietto da visita di tutto rispetto. È stato il miglior giovane giocatore della stagione in Premier League e ha in dote 25 gol e 15 assist.
È vero che la competizione per un posto nella squadra inglese, soprattutto da centrocampo in avanti, è feroce ma è altrettanto indiscutibile che Gareth Southgate abbia optato per scelte perlomeno opinabili, come Trent Alexander-Arnold a centrocampo e un tridente offensivo, dietro Harry Kane, composto da Jude Bellingham, Bukayo Saka e Phil Foden senza prendere in considerazione Palmer neanche al momento delle sostituzioni.
Il caso potrebbe essere destinato a montare anche perché Palmer ha alle sue spalle gran parte della critica: in Inghilterra rimproverano a Southgate, commissario tecnico mai troppo amato nonostante abbia raggiunto migliori risultati dal 1966 ad oggi, un calcio troppo antico, una presenza flebile per personalità e comunicazione, nonché la gestione del match. I detrattori hanno preso a conforto della loro tesi, ovvero che l’Inghilterra non sia ancora diventata in questi anni Campione d’Europa e del Mondo per colpa di Southgate, le scelte del commissario tecnico che, a dire il vero, ci mette anche del suo.
Ecco perché con o senza Palmer, è opinione pressoché unanime che contro la Danimarca servirà un’altra Inghilterra. Nella sfida d’esordio la Serbia ha fiutato il calo fisico e la paura dell’avversario ed è salita di tono durante il match fin quasi a far perdere il controllo della gara alla nazionale dei tre Leoni. Non è accettabile, né possibile ripetersi anche perché la Danimarca è una squadra di spessore, che ha il coraggio e la forza di accettare l’uno contro uno e lasciare il fianco a un avversario del genere può essere molto più pericoloso.
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