Non è un periodo facile per l’Atlético Madrid, anzi, è il più complicato in assoluto da quando è cominciata la stagione e per sua sfortuna è anche il momento più importante. Dopo l’ultimo risultato negativo contro il Getafe che ha rimesso dentro alla corsa per la Liga sia Barcellona che Real Madrid, viene da chiedersi se l’Atlético sia effettivamente in crisi.
La risposta dopo un’attenta analisi dovrebbe essere complessivamente negativa. Ossia, l’Atlético è in difficoltà nel raccogliere i risultati, ma non è una squadra in crisi. L’ultimo periodo ha portato tanti passi falsi rispetto al grandioso bimestre a cavallo tra i due anni solari, ma era una cosa che si poteva anche pronosticare, nonostante in alcuni momenti ci si potesse facilmente illudere che questa squadra avrebbe tirato dritto fino all’ultima giornata. L’incognita era proprio nella reazione ai primi risultati negativi inaspettati, quindi il punto nelle due partite consecutive contro il Levante, e di fatto bisogna ancora aspettare per tirare fuori un bilancio del modo in cui i Colchoneros hanno affrontato i momenti di difficoltà.
Una squadra in crisi però è un’altra cosa, perché in nessuna partita Simeone ha visto i suoi naufragare o rendere ampiamente al di sotto delle aspettative. Vero, ci sono state delle prove negative, su tutte quella con il Chelsea all’andata, ma rispetto al mese di gennaio alcune prove sono state persino migliori pur senza portare i 3 punti, rispetto ad altre vittorie sofferte e per certi versi fortunate, viste nella parte più brillante della stagione.
Ad esempio il Derby contro il Real Madrid è stata la partita migliore sul piano di gioco che si sia vista da parte dell’Atleti: per la prima volta ha affrontato una grande da grande, senza i timori di sentirsi inferiore e farsi schiacciare. Ha dominato nel primo tempo e può rimproverarsi solo di non aver chiuso la partita nel secondo, lasciando così al Real l’opportunità che le grandi squadre non mancano. Questo per dire che sul piano del gioco la squadra non è in difficoltà, mentre lo può essere su quello caratteriale, nella consapevolezza di non riuscire più a ribaltare le situazioni negative con la facilità di qualche turno fa.
La pressione è tutta sulle loro spalle, perché la situazione che si è creata ha fatto sì che ci si aspettasse un titolo a fine anno, cosa non obbligatoriamente richiesta a inizio anno. A oggi è più la paura di sciupare un vantaggio potenziale di 13 punti che la contentezza di essere pienamente in corsa per un traguardo che negli anni scorsi erano lontano anni luce. La partita contro il Chelsea sarà uno spartiacque della stagione e un’eliminazione lì sì che potrebbe aprire una crisi, che per ora però, nonostante l’avvicinamento delle rivali, rimane solo uno spettro.
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