Il ritorno del calcio argentino è stato tutto all’insegna del sessantesimo compleanno di Diego Armando Maradona, dai tanti messaggi di auguri fino alla festa di La Plata, dove dopo i festeggiamenti in bello stile, il suo Gimnasia ha vinto senza problemi con un Patronato ai limiti del presentabile. Ma non è stata solo una Noche del Diez per citare il suo vecchio programma, perché a Córdoba c’è stato un altro grande ritorno, quello di Nacho Scocco con la maglia del Newell’s.
Sono ormai 35 gli anni dell’ex River, giudicati sufficienti per poter sposare per la quarta volta il progetto della Lepra. Ne è stato leader tecnico negli anni più belli dell’epoca recente, quelli della semifinale di Copa Libertadores e della vittoria del campionato Final del 2013 che rappresenta anche l’ultimo titolo vinto dalla squadra rossonera di Rosario. Lui è un santafesino di Hughes, ma la vicinanza con il calcio rosarino lo ha portato sin da piccolo a vestire i colori del Newell’s, da cui non si è mai emotivamente separato nonostante una carriera da giramondo che l’ha visto passare per qualsiasi tipo di campionato, dai più prestigiosi come la Premier ai meno pensabili come quello greco o emiratino.
Ahora si lo podemos decir… ¡Vuelve Nacho! ❤️?
El corazón manda y @NachoScocco32ok lo sabe. Felices de que estés de nuevo en tu lugar. ¡Bienvenido al Parque!#NS32enCasa ? pic.twitter.com/tQbTOa2D5B
— Newell’s Old Boys (@Newells) July 1, 2020
Ma alla fine la tappa di ritorno è sempre stata quella del Coloso del Parque, l’ideale per ricominciare nei momenti di difficoltà. Fu così dopo il flop al Sunderland e lo è stato anche in questo tragico 2020, in cui finito ai margini del River e in piena crisi pandemica, ha scelto di vestire un’altra volta il rojinegro. “Un sentimiento, no traten de entenderlo” recita uno dei canti più belli di tutto il mondo sudamericano: non cercate di comprenderlo, ogni scelta è mossa dalle emozioni.
Ed è forse per questo che il contesto del suo ritorno ha un sapore amarissimo, quello di una rete che intristisce ancor di più l’atmosfera. Il primo gol post-emergenza della Lepra lo ha segnato proprio Scocco, fascia da capitano al braccio e classica maglia numero 32, ma non è servito a nulla. Anzi, peggio: ha dato l’impressione di essere un momento di svolta, per ritornare poi a fare i conti con la sconfitta. Il Talleres si è fatto rimontare, ma poi ha legittimato la sua superiorità in campo, rendendo vana la rete di Nacho.
Quella che poteva essere una bellissima storia da raccontare invece è solo una gioia fugace, durata appena due minuti prima che Pochettino segnasse il bellissimo gol del sorpasso. In uno stadio vuoto e con una sconfitta: il ritorno di Scocco al gol è fondamentale per la stagione del Newell’s ma inutile per questa prima uscita di campionato. Ora starà a lui prendersi in mano una squadra costruita senza grosse ambizioni e trascinarla verso traguardi che solo con lui in campo è riuscita a raggiungere negli ultimi venti anni.
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