Cinquant’anni sono dovuti passare per far sì che l’Atlético Mineiro potesse tornare in vetta al calcio brasiliano. Un’attesa lunghissima, interminabile, fatta anche di retrocessioni e molte più gioie e soddisfazioni a livello continentale che a livello locale. Perché se il Galo era stato in grado di vincere due Copa Conmebol negli anni ’90, l’antecedente della Copa Sudamericana, e soprattutto nel 2013 di laurearsi campione del Sudamerica vincendo la Libertadores, era dal 1971 che gli Alvinegros non arrivavano al successo massimo.
Il successo finale non è mai stato realmente messo in discussione con Cuca che diventa a tutti gli effetti l’uomo più influente della storia bianconera. Era lui infatti che aveva condotto saggiamente dalla panchina la squadra al trionfo continentale ed è sempre lui che ha voluto tornare a casa dopo la clamorosa finale di Libertadores ottenuta con il Santos l’anno scorso. La solidità difensiva è stata l’arma in più dell’undici di Belo Horizonte e le sole ventisette reti subite ne la migliore di tutto il torneo e questo, oltre alla grande organizzazione, è molto merito dei singoli. Capitan Junior Alonso ha portato nella passata stagione la sua grande epserienza maturata in Spagna al Celta Vigo e in Francia al Lille per guidare il più giovane Nathan Silva e fare buona guardia davanti a Éverson. Tchê Tchê e Allan sono stati i due perni fondamentali del centrocampo, ma è soprattutto l’attacco ad aver portato in campo i nomi più pesanti. Diego Costa, Edu Vargas, Savarino, Keno, ma soprattutto Hulk che è stato il vero trascinatore del Galo e con i suoi diciotto gol è ampiamente il miglior marcatore del Brasileirão.
La vittoria matematica è arrivata nella notte in una pazza partita contro il Bahia, con il Tricolor padronde di casa alla caccia disperata di punti salvezza e a inizio ripresa stava anche per trovarli. L’incornata di Luiz Otávio e la deviazione da pochi passi di Gilberto avevano portato incredibilmente il risultato sul 2-0, ma questa era la sera della storia. Hulk calciò il rigore che riaprì le speranze e poi si scatenò Keno, prima con uno splendido destro a giro imparabile per Danilo Fernandes e poi con una conclusione da giocatore di biliardo sul primo palo. Una rimonta magnifica che ha reso ancora più gloriosa una stagione memorabile. Da Telê Santana a Cuca, da Renato a Éverson, da Grapete a Junior Alonso, da Dario Maravilha a Hulk, dal 1971 al 2021, per il secondo storico titolo dell’Atlético Mineiro.
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