River Plate-Banfield è una partita che ama ribaltare i pronostici. Si pensava nel finale dello scorso campionato che fosse il Taladro la squadra in grado di togliere il titolo al River per regalare al Boca il sorpasso vincente, soprattutto per il rapporto d’amore con gli Xeneizes da parte di Falcioni, Erviti e Osvaldo, e invece il destino fece in modo che a far perdere il titolo ai Millonarios fosse proprio un suo grande ex come Hernán Crespo alla guida del Defensa.
E all’inizio della nuova Copa de la Liga Profesional le squadre si sono incontrate di nuovo, per quanto in circostanze speciali, e ancora una volta il pronostico è stato ribaltato, con una vittoria netta da parte del Banfield. Come se il River non si fosse realmente ambientato in questa nuova realtà del Libertadores de América, stadio ‘in affitto’ in attesa del termine dei lavori al Monumental o soprattutto del via libera per poter giocare le proprie gare di casa al River Camp, il proprio centro sportivo.
Gallardo, tras su partido 300 al frente de River:
🎙️ "Son un montón de partidos y en todos estos años vivimos muchísimos lindos momentos. No es fácil llegar a 300 partidos en un club tan exigente. Me hubiera gustado que fuera con otro resultado y esperamos tenerlo en el 301". pic.twitter.com/TfgrB7gSaY
— River Plate (@RiverPlate) November 4, 2020
Ma al di là della questione stadio, la partita del River Plate è durata solamente 6 minuti: tempo di far segnare a Rafael Santos Borré il suo gol numero 41 con la Banda, record massimo di gol della gestione Gallardo (che festeggiava le 300 panchine con il suo club) alla pari di Lucas Alario, che però, almeno per il momento, non potrà rispondere al colombiano.
Da lì in poi è stato praticamente un ballo del Banfield, bravissimo soprattutto sulle palle alte, con cui ha ribaltato la gara già nel primo tempo. Fontana su un cross prima, e Galoppo su palla inattiva poi, hanno permesso al Taladro di rimontare e sfruttare quella supremazia tecnica vista attraverso un gioco molto propositivo che ha avuto il pregio di allargare la difesa avversaria sfruttando al meglio tutta l’ampiezza del campo.
In particolare è risultato imprendibile Mauricio Cuero, colombiano classe 1993 arrivato in estate dal Santos Laguna messicano, che oltre a propiziare diverse azioni in contropiede, è stato anche il calciatore che ha innescato il clamoroso autogol di Pinola nella ripresa, tragicomico epilogo di una serie sfortunata di rimpalli.
¡Volvió el Taladro! 😉 🇳🇬 pic.twitter.com/NmxQexf28F
— Club A. Banfield (desde 🏠) (@CAB_oficial) November 4, 2020
Vero, questo torneo per il River Plate già qualificato alla prossima Copa Libertadores sa veramente di poco, soprattutto per il fatto che dopo la sosta nazionale arriverà la Copa Libertadores di questa edizione, con un tabellone che sembra facilitare ai Millonarios il cammino verso la finale. Ma di certo questo non può essere il grip con cui trattare le altre partite, altrimenti le faccende potrebbero facilmente complicarsi.