Se c’era una big su cui avere dubbi per il ritorno in Copa Libertadores quella era il Boca Juniors: turno complicato in casa dell’avversaria più forte del girone, caos coronavirus nel gruppo con tanti allenamenti improvvisati o svolti in maniera individuale prima di arrivare a una delle gare chiave di un girone morbido solo sulla carta. Ma per risolvere gare del genere è necessario affidarsi ai grandi calciatori, e nel Boca di oggi in pochi sanno essere determinanti quanto il Toto Salvio.
Uno dei colpi delle scorse sessioni di mercato più azzeccati in assoluto, un calciatore in grado di alterare da solo il valore di una squadra. Il suo ritorno in Argentina non ha fatto troppo rumore: forse perché la sua esperienza al Benfica, per quanto positiva, non era stata all’altezza di altri grandi nomi passati dal Da Luz e poi lanciati nelle big europee. Fatto sta che l’esperienza di Salvio con la maglia del Boca Juniors è una costante progressione di prestazioni, che lo ha portato a essere ormai uno dei grandi riferimenti della rosa a disposizione di Miguelito Russo.
Ma a oggi che status ha il Toto su questa squadra? Sicuramente è uno dei giocatori più decisivi, per quanto i ruoli di leadership siano ben divisi tra diversi elementi. Carlos Tévez è chiaramente il calciatore emotivamente più influente, quello più carismatico, in grado di dare la scossa e non a caso di segnare la rete che ha portato l’ultimo titolo. Mauro Zárate, che ancora non ha la condizione migliore e infatti è rimasto in panchina con il Libertad, rappresenta l’estro più puro e quel tipo di calciatore che ha maggiormente in canna la giocata estemporanea che risolve la partita. Salvio invece è un mix delle due cose: non ha il carattere di Tévez ma sa prendersi le responsabilità più importanti; non ha la fantasia di Zárate ma ha numeri da fuoriclasse nell’uno contro uno anche per sbrogliare gare difficili come quella in Paraguay.
Ha 30 anni oggi e finalmente una collocazione ben definita: con buona pace di chi in nazionale lo ha utilizzato come terzino e inserito persino nella lista dei difensori nella grafica delle convocazioni, Salvio è un esterno offensivo di grandissima velocità e splendida tecnica, uno a cui piace giocare di classe, inventare numeri e dribbling personali, cambiare le sorti delle partite anche trattenendo il pallone, come nella prima parte dello splendido gol dello 0-1 prima del rimpallo.
Il Boca è di default una delle favorite, soprattutto se la candidata numero 1 Flamengo esce ridimensionata dalla trasferta contro l’IDV dove ha perso 5-0, ma con un Toto Salvio in questa versione le quotazioni aumentano in automatico. Anche perché ormai il grosso del girone sembra essere stato superato e gli Xeneizes sono in prima posizione: il tempo ridarà probabilmente a Russo il miglior Zárate e una rosa con una gamba diversa, forse in grado di provare a ritrovare quel titolo che manca ormai da 13 anni.
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