Il cammino del Boca Juniors in Copa Libertadores prosegue. Con sofferenza, probabilmente non con merito e con tante perplessità, ma prosegue. Forse il passaggio del turno è l’unica nota positiva della notte della Bombonera, assieme a qualche altra singola prestazione di un certo rilievo, ma è chiaro che il jolly da Miguelito Russo è stato già speso.
Una doppia sfida con l’Internacional in cui giocare in casa è stato più un limite che un vantaggio: lo si è visto nei due confronti, a partire dall’andata dominata dal Boca a Porto Alegre, e a finire con questa gara di ritorno nella Ribera, dove l’Inter avrebbe meritato sul campo di ribaltare il punteggio. Le modalità erano state meno epiche di quelle di settimana scorsa: stavolta niente gol strappalacrime, ma una goffa autorete di Franck Fabra, che non sapendo come spazzare il pallone se l’è fatto sbattere addosso buttandolo alle spalle di Andrada.
Tanto è bastato per prolungare la sfida ai calci di rigore, anche perché sul campo il Boca ha fatto pochissimo per evitare che il destino si decidesse dagli undici metri. Ci ha provato Tévez, letteralmente il migliore in campo degli Xeneizes, e pochi altri: Cardona con un bel tiro da fuori, ma il resto del blocco azul y oro ha fallito in toto. Toto come il Toto Salvio, ancora indietrissimo di condizione, mentre gente come Villa ha vissuto la sua ciclica serata di luna storta, e il pacchetto di centrocampo Campuzano-Capaldo ha dimostrato di essere come si sostiene, il punto debole di questa squadra.
¡A cuartos! ? pic.twitter.com/36Y3l0yjih
— Boca Juniors (@BocaJrsOficial) December 10, 2020
Poi nel finale ci si è messa anche l’espulsione evitabile di un inadatto Obando, che è riuscito a dare coraggio all’Internacional per un ulteriore forcing quando ormai le squadre sembravano aver accettato l’esito del pareggio globale.
E infatti proprio ai calci di rigore si è andati e anche qui il Boca Juniors ha dovuto soffrire: perché Cardona ha sbagliato per primo (secondo rigore della serie) e si è dovuto attendere la terza esecuzione per vedere sbagliare la squadra brasiliana. Sarà stata la poca lucidità dovuta a una buonissima partita, ma i due rigori sbagliati dall’Inter sono l’emblema di chi non ne aveva più. Due tiri sparati alle stelle, su cui Andrada non ha dovuto mettere le mani.
Tanto è bastato al Boca Juniors per arrivare ai quarti di finale di Copa Libertadores, dove troverà il Racing la prossima settimana. Tempo necessario forse per rimettere nelle gambe del Toto Salvio la giusta benzina per fare la differenza, o per recuperare mentalmente un Villa che va troppo a corrente alternata. Perché un altro turno in questa maniera è veramente difficile superarlo e ormai le partite non si possono più sbagliare.
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