Siviglia, la bella d’Europa, padrona nella sua coppa. Orgoglio del calcio spagnolo, unica del suo Paese a giocarsi una finale internazionale in questo anno complicato. Si sono arrese le tre grandi della Champions, non è tramontata la veterana dell’Europa League, nemmeno contro il Manchester United, una delle favorite della coppa ma battuta come due anni con Montella in panchina.
Il successo di un progetto tecnico esemplare, di una rivoluzione dai risultati immediati, senza un’obbligata lungimiranza, ma con la competenza di portare immediatamente dei risultati. Vada come vada la finale, che sarà contro la vincente di Inter-Shakhtar, questa stagione è un capolavoro firmato Monchi-Lopegetui. Hanno guidato loro il forte ricambio un’estate fa, portando tantissimi elementi nuovi in gradi di rimettere Siviglia in alto in Spagna e al centro dell’Europa.
Nove titolari su undici erano nuovi acquisti, perfetta foto di come la società si sia mossa bene sul mercato e di come l’allenatore abbia sfruttato questo potenziale. Monchi ha comprato, ha fatto capire che la sua parentesi a Roma è stata solo un’avventura sfortunata, ed è tornato a fare colpi da grande maestro. Lopetegui ha amalgamato il tutto, ha trovato il giusto compromesso tra il bel calcio e i risultati, trovando i punti per chiudere nelle prime quattro in Liga e le prestazioni per andarsi a prendere una meritatissima finale di Europa League.
Un Siviglia completo, che ora può solamente sognare. La partita col Manchester United è stata l’emblema di una stagione, vissuta alla grande ma pur sempre con dei momenti di sofferenza: come l’1-0 di Bruno Fernandes o il terribile inizio di ripresa in cui Bono e Fernando hanno dovuto salvare il risultato. Denti stretti e grinta per rimanere dentro la partita e uscire alla distanza attraverso i propri mezzi. Quei mezzi che a Siviglia sono la rapida circolazione del pallone, rasoterra se possibile, ma non per forza.
Le azioni dei due gol arrivano da grandi manovre che hanno portato i terzini a mettere i cross vincenti sul secondo palo. Due fotocopie per buttare giù uno United troppo più debole negli episodi chiave. Eccezionale la partita dei centrocampisti Fernando e Banega, geniali le intuizioni della panchina, tanto che il gol qualificazione l’ha segnato un subentrante.
I gol sono arrivati giocando palla a terra, il risultato è stato tenuto utilizzando anche qualche palla lunga. Ha testa, ha tecnica, ha cuore questo Siviglia, l’orgoglio vero di un calcio spagnolo che sa offrire ancora uno spettacolo vincente, in attesa di una finale che potrebbe completare la stagione in cui questo club è tornato a vivere le emozioni di sempre.
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