Lo spettro dell’eliminazione sempre più vicino: il San Paolo ha un piede già fuori dalla Copa Libertadores e avrà bisogno di un miracolo per qualificarsi agli ottavi di finale. La trasferta di Quito contro la LDU è stata un’ecatombe, complici sì le assenze pesantissime di Dani Alves e Juanfran, ma figlia di una partita condizionata da una disastrosa performance di tutto il pacchetto difensivo.
Tre gol subiti nel primo tempo, un vero e proprio disastro di reparto che in ogni rete subita ha combinato qualche errore grave. Imperdonabile soprattutto la rete del momentaneo 2-0 in cui l’uscita palla al piede della difesa ha di fatto regalato agli ecuadoriani il pallone che ha chiuso la partita e spento emotivamente un San Paolo che si presentava nonostante le assenze con una squadra più forte. Male anche in occasione del terzo gol, con un reparto totalmente sfaldato e capace di spalancare un contropiede agli avversari che avevano la vittoria già in cassaforte all’intervallo.
Una sconfitta che fa malissimo sia sul piano morale che su quello pratico della classifica, visto che il cammino in questa Copa Libertadores adesso è davvero a rischio. Dovesse arrivare una sconfitta al Monumental contro il River Plate il San Paolo sarebbe aritmeticamente fuori dalla competizione, mentre con un pareggio si dovrebbe aggrappare a fiacche speranze. Di fatto l’unica vera opzione per rimanere dentro è battere quel River che solo una settimana fa aveva disputato un’ottima partita al Morumbi, e che a oggi si presenta come una squadra di maggiore affidabilità e salute.
Un vero peccato perché il San Paolo si presentava a questa Libertadores con l’ambizione di far bene e con un cammino tutto sommato soddisfacente in patria, dove il terzo posto momentaneo nel Brasileirão, nonostante gli evitabili pareggi nei derby paulisti con Bragantino e Santos nelle ultime due, rappresenta sicuramente una base solida su cui costruire un progetto vincente. Perché al momento vincente questo progetto non lo è: lo ha capito anche Dani Alves, che secondo voci molto insistenti in Brasile potrebbe anche desiderare di fare ritorno nel calcio europeo.
A Quito non è stato convocato per via di un’operazione chirurgica all’avambraccio che lo terrà fuori ancora qualche partita, ma in generale non è pienamente soddisfatto del percorso della sua squadra del cuore, che sperava di poter vedere alzare qualche trofeo. Cosa non casuale per il calciatore più titolato al mondo, su cui diverse squadre del nostro continente starebbero facendo un pensiero. A mercato aperto sono situazioni da tenere d’occhio e che al momento possono anche spaventare tanto un San Paolo che in caso di sua partenza rischierebbe di trovarsi in serissima difficoltà.
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