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Il ritorno di Oyarzabal per una Real Sociedad più europea

Un calendario ancora da pareggiare, una grande confusione in classifica e tante opportunità di mostrarsi ai piani alti in attesa che Barcellona e Real Madrid si allineino con le partite giocate. Per ora davanti in Liga c’è il Betis, seguito da una Real Sociedad capace di battere per 3-0 il Getafe capolista fino all’inizio di questo turno. Un successo importante nella settimana dei sorteggi di Europa League, dove sarà avversaria del Napoli, dovuto soprattutto al recupero più importante, quello di Mikel Oyarzabal, adesso in pianta stabile dopo i grandi problemi avuti in estate per via del contagio.

La condizione fisica ha tardato ad arrivare e infatti in settimana era stato anche inizialmente escluso dalla formazione titolare, per poi subentrare senza lasciare il segno. Ma contro il Getafe è arrivata la sua prima grande partita, positiva non solo perché è quella dove è rimasto per più tempo in campo: ha segnato il suo primo gol su un calcio di rigore abbastanza discutibile, ma poi ha continuato a partecipare alla manovra offensiva con grande frequenza, tanto da servire anche l’assist a uno scatenato Mikel Merino, bravissimo nello stop e nel tiro del 2-0.

La rete più bella l’ha segnata Portu, autore di una vera e propria perla su pallonetto dopo l’errore grossolano di Exteita, ma è chiaro che i messaggi che arrivano dalla vittoria della Real Sociedad girano tutti attorno alla figura di Oyarzabal. Lui è il leader tecnico della squadra, lui è quello in grado di incidere nella stagione, quella più importante visto il ritorno in Europa. Appena ritrovata la condizione fisica e la fascia di capitano al braccio ha subito portato i suoi compagni a una vittoria pesantissima contro quella che fino a ieri era stata la migliore squadra del campionato.

Alla pausa la Real ci arriva da seconda in classifica, forse scavalcata da Real Madrid e Barcellona nelle prossime ore, ma con la consapevolezza di poter restare a galla quest’anno e potersi giocare anche l’accesso in Champions League. Lo si vede nella maturità del gruppo, nell’acquisizione naturale di certe sicurezze nel vincere partite in cui il dominio in campo è effettivo, e soprattutto nel fatto che appena il gruppo ha potuto trovare quella che di fatto è la formazione titolare, la risposta sul campo è stata strepitosa. E allora sì che la stagione del doppio impegno potrà dare soddisfazioni.

 

Simone Gamberini

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