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Il Rennes pareggia col Celtic nel girone della Lazio: 1-1 di rigore

Un rigore segnato a testa a corollario di una partita equilibrata. Il pareggio tra Rennes e Celtic è il risultato più giusto al termine di una partita ruvida e poco spettacolare. Solo subentrante Camavinga, tanto atteso alla vigilia dopo essere stato eletto MVP del mese in Ligue 1 a soli 17 anni.

Il vantaggio firmato da Mbaye Niang dal dischetto sembrava spianare la strada. La grande irruenza del Celtic e un 1-0 maturato nel primo tempo sembravano poter mostrare tutti i difetti degli scozzesi nella ripresa. L’autentica ingenuità di Da Silva ha invece favorito gli ospiti: Christie si solo limitato a realizzare dagli 11 metri.

Ottima prova della catena di destra dei francesi con Hamari Traorè in grande spolvero in fase difensiva con 13 duelli vinti su 17 e con un Raphinha ispirato. Il brasiliano ha rimarcato la sua importanza negli ultimi 30 metri servendo ottimi palloni e chiudendo a 2 passaggi chiave. La pecca più grande dell’ex Sporting resta, però, l’eccessiva quantità di palloni persi (14). Questa statistica, che può spaventare se non contestualizzata, è indice più che altro della sua continua ricerca della superiorità numerica. Raphinha sa essere costantemente pericoloso, ma per incidere ha bisogno di battere come un martello sulla sua fascia di competenza. Questo, purtroppo, può far scivolare le sue statistiche verso il fondo. Non ha un ritmo intermedio: o spinge, o spinge.

In termini di palloni persi, ha fatto ancora peggio Grénier. 19 possessi persi per un calciatore che a Rennes è il cosiddetto ‘palla in banca’: quel giocatore a cui la squadra si appoggia quando la situazione è spinosa e il pallone non va perso per nessuna cosa al mondo. Dalla sua, l’ex Roma ha mostrato ancora ottime doti balistiche sui passaggi a lungo raggio tentando cambi campo e verticalizzazioni rischiose portando a casa un ottimo 50% di realizzazione.

Per chiudere, in una partita senza padrone così fisica in cui il Celtic ha commesso ben 23 falli (il doppio di quelli dei francesi), va sottolineata la prova di Joris Gnagnon. Ha combattuto contro Edouard, attaccante di grande fisico e brillantezza, vincendo il 100% dei duelli sia a terra che aerei. Il suo raggio di azione si è spesso protratto appena oltre la sua area tentando anticipi e sfruttando il suo atletismo. Ha compensato con intelligenza ed elevazione il gap in termine di centimetri. Ottima prova.

Il Rennes apre la sua Europa League senza acuti, ma ha tutte le carte in regola per mettere i bastoni tra le ruote a tutti in questo raggruppamento. La sconfitta della Lazio a Cluj dà un parziale vantaggio ai francesi che alla prossima saranno ospiti all’Olimpico.

Francesco Di Stefano

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