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Il primo tassello dell’era Rodgers!

Con la perentoria vittoria per 5-0 al Tynecastle Stadium di Edimburgo contro gli Hearts, il Celtic di Brendan Rodgers si è laureato Campione di Scozia per la sesta stagione consecutiva e per la quarantottesima della propria ultracentenaria storia.

Gli Hoops sono stati un vero e proprio rullo compressore sin dalla prima giornata, numeri alla mano in trenta partite sin qui disputate hanno vinto ventotto volte e pareggiato due, totalizzando  86 punti totali che gli hanno permesso si staccare di ben 25 lunghezze la seconda classificata Aberdeen e di vincere il campionato con addirittura otto giornate d’anticipo.

Sin dal suo arrivo a Glasgow la scorsa estate, Rodgers si è affidato a un mix di calciatori esperti e talenti futuribili, in grado di adattarsi a diversi moduli, durante la stagione abbiamo infatti visto i biancoverdi spaziare dal 3-5-2 al 4-3-3. Il tecnico nordirlandese ha impresso un gioco offensivo ma attento agli equilibri, mettendo comunque sempre in campo la peculiare grinta e solidità del calcio scozzese.

Grazie alla popolarità di Rodgers, il Celtic è riuscito a portare tra le proprie fila giocatori del calibro di Scott Sinclair, completamente rinato dopo parecchie stagioni in chiaroscuro tanto da essere l’attuale capocannoniere con 18 reti, Kolo Touré giocatore sul viale del tramonto e attanagliato dagli infortuni capace però di portare grande esperienza e mentalità vincente e soprattutto Moussa Dembele, gioiellino classe 1996 che su 46 partite stagionali ha messo a segno 32 goal e sfornato 7 assist, numeri che hanno attirato l’attenzione dei più prestigiosi club europei.

L’ex tecnico del Liverpool ha però valorizzato anche elementi già presenti in rosa come l’israeliano Nir Bitton, mediano roccioso ma dotato anche di buona visione di gioco e fondamentale per gli equilibri della squadra, o Tom Rogic, che dopo anni di panchina si è finalmente ritagliato un posto da titolare nella trequarti del Celtic, a questi si aggiungono due giocatori che hanno trovato la definitiva consacrazione come Stuart Armstrong e il giovane terzino sinistro Kieran Tierney, un altro prospetto che sarà difficile tenere ancora a lungo in Scottish Premiership.

Sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria del titolo Rodgers ha dichiarato che se il Celtic giocasse nella Premier League inglese arriverebbe sicuramente nelle prime sei posizioni, un commento che ha freddo e con mente razionale non ci sentiamo di avvallare. Per quanto riguarda il futuro il Celtic dovrà però sicuramente guardare oltre i confini nazionale cercando di fare bene nelle Coppe Europee dove quest’anno era partito con l’imbarazzante sconfitta a Gibilterra nei preliminari di Champions League contro il Lincoln Red Imps. Superato quello choc Scott Brown e compagni sono riusciti ad accedere alla fase a gironi, dove nonostante un raggruppamento molto complicato sono usciti a testa alta pareggiando due gare contro il Manchester City di Pep Guardiola.

Le basi gettate sono ottime, ora sta a Rodgers e alla società continuare a lavorare su questa strada per riuscire a rilanciare il Celtic tra le regine d’Europa.

Jacopo Formia

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