Il presidente della Fifa Gianni Infantino: “Italia, datti una mossa, è tempo di reagire per i Mondiali!”
Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha recentemente acceso un dibattito nel mondo del calcio italiano con le sue dichiarazioni sulla mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di calcio. Durante l’assemblea elettiva della Federcalcio tenutasi a Roma il 3 febbraio 2025, Infantino ha affermato: “I Mondiali? Da due edizioni sono presidente della Fifa e in entrambe l’Italia non si è qualificata, cosa posso dirvi, datevi una mossa“. Queste parole, pronunciate in un contesto di festa per il calcio, evidenziano una realtà preoccupante per una delle nazioni storicamente più significative nel panorama calcistico mondiale.
L’Italia, quattro volte campione del mondo e patria di club di fama mondiale come Juventus, Milan e Inter, negli ultimi anni ha vissuto una crisi di risultati nel calcio internazionale. La mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 e del 2022 ha rappresentato un duro colpo per il morale del Paese e dei suoi tifosi. Tradizionalmente, gli Azzurri sono visti come una potenza calcistica, ma le recenti prestazioni hanno sollevato interrogativi sulla direzione futura del calcio italiano.
Infantino, con il suo commento, non sta solo evidenziando il fallimento sportivo, ma anche l’urgenza di una ristrutturazione profonda del sistema calcistico italiano. La sua affermazione invita a riflettere su quali siano le cause di questa crisi e su come il calcio italiano possa riprendersi e tornare ai vertici del calcio mondiale.
Infantino ha poi parlato del Mondiale per Club, sottolineando come questa competizione possa riempire un vuoto lasciato dalla Confederation Cup, considerata da molti superflua. “La Fifa alla fine organizza l’1% delle partite, magari guardiamo chi è responsabile dell’altro 99% prima di togliere quell’1%”. Con queste parole, il presidente della Fifa ha messo in luce un’altra questione cruciale: la gestione del calcio a livello nazionale e internazionale.
La responsabilità della mancata qualificazione non può ricadere esclusivamente sulle spalle della Fifa o dei suoi eventi. Le federazioni nazionali, i club, i tecnici e i giocatori stessi devono assumersi la loro parte di responsabilità. Un’analisi approfondita del sistema calcistico italiano rivela problematiche che includono:
Le parole di Infantino possono essere interpretate come un invito a riformare il calcio italiano. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha già avviato alcune iniziative per risollevare le sorti del calcio nazionale, ma è evidente che sono necessari sforzi maggiori e più coordinati. Le accademie calcistiche devono essere dotate di risorse adeguate e di un piano formativo chiaro per permettere ai giovani talenti di emergere in un ambiente competitivo.
Inoltre, la gestione dei club deve essere rivista. Molte società italiane stanno vivendo un periodo di crisi economica che influisce sulla possibilità di investire in giocatori di talento e nel settore giovanile. Questa situazione richiede un intervento non solo a livello di club, ma anche di governance a livello federale e nazionale.
Se l’Italia vuole tornare a essere competitiva a livello mondiale, dovrà affrontare con coraggio le sfide che si trova di fronte. Questo implica un rinnovamento non solo a livello tecnico, ma anche culturale, dove il calcio deve tornare a essere visto come una priorità nazionale. Le istituzioni devono lavorare insieme per creare un ambiente favorevole alla crescita del calcio giovanile, investendo in strutture e programmi di formazione.
Inoltre, l’Italia deve imparare a gestire meglio le sue risorse. I talenti italiani sono presenti in abbondanza, ma spesso non ricevono il supporto necessario per svilupparsi completamente. Le sinergie tra club, federazione e istituzioni scolastiche possono creare un percorso chiaro per i giovani calciatori, che devono avere la possibilità di sognare in grande e di realizzare il loro potenziale.
In conclusione, sebbene le parole di Gianni Infantino possano sembrare dure, al contempo rappresentano un’opportunità per il calcio italiano di riflettere su sé stesso e di intraprendere un percorso di rinnovamento. L’Italia ha le potenzialità per tornare a brillare nel firmamento del calcio mondiale, ma è necessario un impegno collettivo e una visione a lungo termine per far sì che ciò accada.
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