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Il piccolo Sascha Horvath è diventato grande e si è preso l’Austria

L’Austria non aveva mai giocato in una fase finale dell’Europeo Under 21 e la curiosità di vedere la nazionale all’opera era tanta. La squadra ha fatto ben oltre ciò che gli si poteva chiedere perché contro la Serbia non solo è arrivata una vittoria, ma è stata costruita tramite il bel gioco e le idee di mister Gregoritsch.
Di Wolf e di Horvath le reti decisive, e se il primo è considerato da tutti uno dei più grandi talenti del calcio europeo per il secondo era l’ultima chiamata per mettersi in mostra. Classe 1996, uno dei più esperti della competizione, ha iniziato la sua carriera nell’Austria Vienna dove è riuscito a debuttare in Bundesliga senza però mai riuscire a trovare la via del gol. Nonostante il 4-2-3-1 di Fink ben si sposava con le caratteristiche di questo piccolo esterno di talento, è alto solo 1,65 m, i viola decisero di venderlo allo Sturm Graz. Molto positiva la prima stagione dove realizzò le prime reti della sua carriera tra i professionisti e fu importante per la grande stagione dei bianconeri che per un lungo periodo sognarono la vittoria del titolo. La freddezza in zona gol è sempre stato un suo grande limite e nonostante nella seconda annata in Stiria non riuscì a trovare la rete venne comunque osservato e acquistato dal tedeschi della Dinamo Dresda.

In Germania Horvath continuò a dimostrare la sua grande abilità nel saltare l’uomo e crossare sulla fascia ma a gennaio del 2019 venne ceduto in prestito al Wacker Innsbruck. Il suo arrivo in Tirolo però non è bastato per risollevare le sorti dei neroverdi che alla fune della stagione sono retrocessi in Erste Liga. Horvath ha un po’ deluso le aspettative ma nonostante questo Gregoritsch ha deciso lo stesso di convocarlo e dargli fiducia e nella prima partita non ha deluso. Perfetta la punizione con la quale ha trafitto Radunović per il raddoppio che ha tagliato le gambe ai serbi e ha definitivamente dato la vittoria ai suoi.
L’Austria ora sogna e con una grande generazione e con questo Horvath tutto può essere possibile.

Francesco Domenighini

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