Un primo maggio indimenticabile per il Parma. La società emiliana festeggia il ritorno in serie A e dopo tre anni di purgatorio ritrova il salotto buono del calcio, una collocazione naturale considerata la storia e i risultati ottenuti dal club.
La storia del Parma cambia alla fine degli anni ’80 quando la famiglia Tanzi prende il controllo della società che da neopromossa in serie A diventa prima una matricola terribile e poi una squadra in grado di imporsi in Italia e in Europa. Centrata la promozione nella massima serie nel 1990, il Parma esordisce con un sorprendente sesto posto finale che gli apre le porte dell’Europa. Altri dodici mesi e arriva il primo successo: la vittoria in Coppa Italia. Nel 1993 arriva il primo alloro europeo: nella storica notte di Wembley, le reti di Minotti, Melli e Cuoghi permettono alla squadra di Nevio Scala di superare l’Anversa e regalano la Coppa delle Coppe.
A metà degli anni ’90 inizia il periodo d’oro: il Parma è una solidissima realtà con fior di campioni in squadra che ambisce senza nascondersi a vincere in Italia e in Europa. E i risultati arrivano copiosi: Asprilla e Zola regalano la prima Supercoppa Europea nella finale tutta italiana con il Milan. La stagione 1994/1995 vede il Parma in corsa per tutto contro la Juventus. I bianconeri vincono il campionato e la Coppa Italia, gli emiliani si portano a casa la Coppa UEFA. Nel 1996 arriva Carlo Ancelotti, che chiude al secondo posto e garantisce la qualificazione alla Champions League. Parma diventa una città crocevia di campioni: Buffon, Thuram, Cannavaro, Sergio Conceicao, Almeyda, Chiesa, Veron, Crespo, sfiorano lo scudetto ma si portano a casa, nel 1998/1999 la seconda Coppa UEFA. Ancora oggi, è l’ultimo successo del calcio italiano in quella competizione. Arriveranno anche una Coppa Italia (la terza) e una Supercoppa Italiana.
Quello del 1999 è l’ultimo titolo, prima dell’incubo. Il crac Parmalat coincide con l’eclissarsi della società: nel 2004 evita la B dopo lo spareggio con la Sampdoria, ma nel 2007 – 2008 non ha scampo. È l’inizio della fine del grande Parma, che torna in A ma non ha la forza per essere competitiva. Nel 2015 retrocede e fallisce. È ammessa in sovrannumero alla Serie D, ma la cordata di sette imprenditori locali costruisce una squadra in grado di tornare subito fra i professionisti. Nel 2016/2017 arriva la promozione in serie B. Il club cambia ancora proprietà e nell’estate che porta alla stagione 2017/2018 è del gruppo cinese Desports di Jiang Lizhang. Gli investimenti permettono di allestire una squadra che completa la scalata tornando in serie A. Nel 2020 il club è rilevato dall’attuale proprietà. Krause è il nuovo presidente ma non ha grande impatto: il Parma torna in… ascensore. Retrocede in B e dopo tre anni torna in A. Questa volta, per restarci.
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