Il Napoli di Antonio Conte: il tecnico si gode una squadra che ha imparato a sporcarsi le mani e si ritrova prima in classifica dopo la falsa partenza a Verona. Il 4-0 rifilato al Cagliari è una prova di forza che restituisce la vetta a una squadra ritrovatasi tale sotto la cura del tecnico leccese che ha dato risultati immediati.
Organizzazione, carattere, crescita. Tre vittorie consecutive cancellano i cattivi pensieri e lasciano in eredità la sensazione che gli azzurri siano seriamente candidati al titolo. È già il Napoli di Antonio Conte che può ambire allo scudetto: tre vittorie consecutive non arrivavano da febbraio 2023, quando poi diventarono otto. Era la stagione di Luciano Spalletti, conclusa con la vittoria del terzo titolo. Senza avventurarsi in voli pindarici, quattro giornate di campionato sono poche per emettere giudizi definitivi ma sufficienti per intravedere un collettivo già “contiano” nel senso più pieno del termine.
Mutuo soccorso, concentrazione, rotazione degli uomini, determinazione e attitudine con il minimo comune denominatore della ferocia applicata al metodo. La fotografia del nuovo corso di Antonio Conte è nelle giocate di Kvaratskhelia che prima e dopo il gol si spende a rincorrere l’avversario e va al contrasto. Mai visto niente del genere, lo scorso anno. Così come spicca il fotogramma di tutta la panchina unita in un abbraccio dopo il gol del georgiano. Immagine che dà l’idea di un gruppo monolitico già in missione che ha solo un obiettivo e una rosa dalla profondità importante per una squadra impegnata solo in campionato: basti pensare che dalla panchina possono subentrare gente come Neres, Raspadori, Simeone e McTominay, elementi che in serie A spostano, eccome, gli equilibri.
Nel Napoli c’è il gigante che fa già sognare Napoli. A Romelu Lukaku sono state sufficienti un paio di partite per fare dimenticare Victor Osimhen. L’impatto dell’ex calciatore di Inter e Roma, super collaudato in serie A, è stato notevole. Conte lo ha voluto fortemente, anche a costo di sacrificare Osimhen e i risultati, sinora, gli stanno dando ampiamente ragione. Il centravanti belga ha ripagato la fiducia del “suo” allenatore mettendo a segno due gol e due assist. L’intesa, quasi naturale con Kvaratskhelia, riporta quasi naturalmente alla “Lula” ovvero alla Lukaku Lautaro che in pochi mesi hanno trovato subito l’alchimia per segnare gol a raffica e riportare lo scudetto a Milano. Se il buongiorno si vede dal mattino, la sensazione è che l’impresa realizzata con l’Inter possa ripetersi anche in riva al Golfo.
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