Il Napoli di Antonio Conte e Romelu Lukaku non si ferma più. Dopo il 2-1 rifilato alla Juventus salgono a sette le vittorie consecutive. La dimensione del cammino del Napoli è nei numeri: 53 punti in 22 gare, gli stessi che gli azzurri hanno totalizzato in tutto lo scorso campionato.
Il Napoli di Conte, al di là dei numeri
Al di là dei numeri, è assolutamente il Napoli di Conte che è riuscito ad arrampicarsi in vetta alla classifica senza il miglior difensore, Buongiorno e rinunciando all’apporto offensivo dell’uomo di maggiore creatività, Kvaratskhelia. La vittoria contro la Juventus (la sesta consecutiva in casa contro l’avversaria storica che non riesce tornare con i tre punti da Napoli dal 2019) è preziosa per il “come” sia arrivata. Dà la dimensione di una squadra che ha la consapevolezza dei propri mezzi.
Traguardo raggiunto prima dei bianconeri di Thiago Motta che rende l’idea del lavoro di Antonio Conte sulle gambe e soprattutto sulla testa dei calciatori azzurri. Nella ripresa, la Juventus è stata annullata: il Napoli non ha subìto tiri in porta e ha prodotto 2,5 Xgoal contro lo zero dei bianconeri che sono riusciti a toccare solo tre volte il pallone nell’area di rigore azzurra. Dieci, invece le conclusioni dei padroni di casa, sei angoli conquistati. Una determinazione quasi feroce nel raggiungere il risultato.
La rivincita di Lukaku: gol pesanti e assist decisivi
Napoli – Juventus rappresenta anche la rivincita di Romelu Lukaku: il suo arrivo a Napoli era stato accolto da qualche scetticismo ingiustificato in relazione all’apporto che avrebbe fornito il centravanti belga. Allo status quo, sono già nove le reti realizzate e due hanno fruttato sei punti contro Atalanta e Juventus. La leggenda metropolitana legata all’incapacità di un attaccante incapace di incidere negli scontri diretti si scontra con la realtà dei fatti. Lukaku è andato in gol nel pari a San Siro contro il Milan, ha deciso anche la sfida contro la Roma e messo in cassaforte la vittoria a Firenze.
Il belga, fortemente voluto da Conte anche per la sua capacità di giocare con e per i compagni, si è rivelato decisivo anche come uomo assist. Suo il pallone che ha avviato l’azione del pari contro la Juventus, come spesso è accaduto in stagione. In generale, sono sei gli assist su 37 gol totali di produzione offensiva. Nove, le partite decise da un suo gol o da un suo assist. Abbastanza per smentire chi lo riteneva non più all’altezza di una squadra di vertice in A.