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“Il Muro Giallo” del Borussia Dortmund

Alla vigilia del ritorno in campo della Bundesliga entriamo nel mondo della tifoseria più calda, più bella e più emozionante di tutto il calcio tedesco: la tifoseria del Borussia Dortmund, meglio conosciuta come “The Yellow Wall”, “Il Muro Giallo“.

Quando si parla di calcio, quando si analizzano i punti di forza di una squadra vincente si fa riferimento ai giocatori e all’allenatore. Ma esiste una squadra che costruisce le sue vittorie grazie al suo pubblico: stiamo parlando del Borussia Dortmund e dei suoi immancabili tifosi, il cosiddetto “Muro Giallo” (Gelbe Wand in tedesco), formato, in ogni partita casalinga da ben 24454 persone, che si sentono partecipi dell’evento

Il cuore di questo immenso muro è la curva sud del Signal Iduna Park (si chiamerà così fino al termine del contratto, firmato con la omonima azienda tedesca, che scadrà nel 2016 quando si tornerà al vecchio Wastfalenstadion) composta da oltre 100 gruppi di tifosi, tra i quali ne emergono 3 per capacità organizzative: i “The Unity“, i “Schwatzgelb” e i “Desperados“.

Fu proprio il gruppo dei “Desperados” a lanciare, nel 2001, l’idea delle coreografie giganti che possiamo ammirare qualunque sia la competizione in cui gioca il BVB. In questo gruppo abbiamo un ragazzo, Oliver Ricken, che da circa un anno e mezzo è incaricato di gestire i cori, trascinando la curva. Il principale coro che si sente nel “Muro Giallo” è l’acronimo del nome della squadra: “BVB“, Ballspiel-Verein Borussia. 

Ma i tifosi del “Muro Giallo” sono a dir poco fantasiosi e lo hanno dimostrato nell’ultima partita casalinga del 2015, il 13 Dicembre, quando dopo la vittoria per 4-1 su l’Eintract Francoforte, si sono messi a cantare il famoso coro natalizio “Jingle Bells” e questa è soltanto l’ultima invenzione di un pubblico che ama in maniera viscerale la propria squadra.

Questo amore è stato dimostrato soprattutto nella stagione 2014-2015 quando il Borussia non girava, i punti non arrivavano e le sconfitte avevano portato ad un passo dal baratro i gialloneri. Però il “Muro Giallo” era ancora li, a sostenere, ad incitare la squadra, a far sentire il proprio sostegno ad un gruppo che in quel momento, nonostante stesse dando il massimo, non otteneva i risultati desiderati; perché l’amore che il “Gelbe Wand ” ha per la propria squadra va oltre al risultato: non importa la posizione in classifica, non importa se stai vincendo 5-0 o se stai perdendo 5-0, perché il “Muro Giallo” ci sarà e continuerà a cantare l’inno senza sosta fino al novantesimo e oltre.

Il pubblico del “The Yellow Wall” ha una sorta di patto non scritto con la propria squadra: una sorta di “Cadete voi, Cadiamo noi” perché soltanto insieme, soltanto uniti si può vincere, e se si dovesse perdere, lo si fa insieme. La passione di questo pubblico la possiamo verificare raccontando una curiosità: quando lo scrittore Uli Hesse, grandissimo tifoso del Borussia, intervistò per il suo libro alcuni tifosi del BVB, e una risposta emozionò lo scrittore: “Non siamo stati bravi. Dobbiamo migliorare”. I tifosi non si riferivano alla squadra, ma a loro stessi. Questo a sottolineare ancora di più la vicinanza del “Muro Giallo” con i propri idoli

Cos’è è il “Muro Giallo” e cosa vuol dire trovarselo di fronte ce lo racconta chi ha vissuto questa meravigliosa esperienza:

“Esci da li e lo stadio esplode. E tu passi dalla luce al buio in un attimo. Ti volti a sinistra e ti sembra di avere davanti 150 mila persone fuori di testa”. Queste sono state le dichiarazioni di Jurgen Klopp, tecnico del Borussia Dortmund, dal 2008 al 2015.

“Non mi preoccupano né i giocatori, né il manager del Dortmund, semmai il “Muro Giallo”. Bastian Schweinsteiger.

Insomma la curva del Signal Iduna Park è sicuramente una delle curve più calde di tutta Europa, ma allo stesso tempo una delle più fedeli: se giochi nel Borussia non ti sentirai mai abbandonato perché a pochi metri da te hai un Muro a proteggerti, il “Muro Giallo“, anzi… “The Yellow Wall“.

Saverio Fattori

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