In estate più di qualcuno aveva ipotizzato una sua permanenza al Milan, a seguito dell’ottimo rendimento mostrato in Serie B con la maglia del Pordenone nel corso della stagione passata. Poi, però, Tommaso Pobega è stato mandato nuovamente a giocare. Lo Spezia ha colto al volo questa occasione di mercato, strappando anche una possibile opzione di riscatto. Il tutto vincolato solo al caso in cui da via Aldo Rossi scegliessero di non sfruttare la controopzione a propria disposizione.
Le prime settimane lo hanno visto partecipe sin dalle prime battute nel progetto di mister Italiano, che presenta molti altri neoacquisti. Il tecnico siciliano non ha avuto alcuna remora a metterlo in campo da titolare già in occasione della prima di campionato contro il Sassuolo, in cui peraltro il giovane triestino era sembrato discretamente inserito nei meccanismi di gioco. Non sono mancate un paio di panchine, ma è assolutamente serio affermare che questo classe ’99 abbia una ruolo di prima importanza nella scacchiera degli Aquilotti. A suggellare questa sensazione sono arrivati i due gol consecutivi segnati contro Juventus e Benevento, peraltro sempre grazie alla specialità della casa in fase realizzativa: l’inserimento nei sedici metri avversari, magari sfruttando le debolezze di posizione della difesa avversaria.
L’eco delle reti realizzate ha fatto alzare le antenne al ct dell’Under 21 Paolo Nicolato, che oggi lo ha messo in campo dal 1′. Per l’Italia quello islandese era appuntamento importantissimo, alla luce del fatto che in due punti erano raggruppate ben quattro squadre prima del fischio d’inizio. Gli azzurrini hanno fatto tutto sommato una buona gara, ma un’insolita incertezza in uscita del portiere Carnesecchi ha rischiato di complicare il pomeriggio al 63′. A risolvere i problemi del tecnico di Lonigo ci ha pensato proprio lui, Pobega, debuttante assoluto nella categoria. Un gol per tempo, doppietta, step fondamentale per avvicinare il pass per Europeo di Slovenia e Ungheria.
Tommaso non è mai stato un predestinato di livello particolare, perchè erano altri i suoi coetanei che al Centro Vismara stupivano gli occhi dell’osservatore. Ovviamente su tutti spiccava Gigio Donnarumma, durato pochissimo con i ’99: era troppo forte per “perdere tempo” con i coetanei. Gli altri a cui erano associate prospettive importanti ai tempi dei Giovanissimi erano Gabbia, Curto e Torrasi. Il primo oggi aveva la fascia di capitano al braccio e gioca nel Milan, mentre gli altri due sono comunque buoni professionisti in Serie C. Tommaso ha invece aggiunto mattoncino dopo mattoncino il potenziale per diventare un calciatore vero, che lo ha portato a fare buone figure anche in Primavera. Poi i prestiti, molto fruttuosi sia a Terni che in Friuli, a un centinaio di chilometri da casa. Le novità e gli step da superare non gli fanno paura: un buon foglio di presentazione in vista di una carriera che può essere senza dubbio di buon livello.
Come lo stesso tecnico ex tecnico del Chievo Primavera ha voluto sottolineare, però, la qualificazione va ancora vidimata. Domenica pomeriggio si andrà a visitare il Lussemburgo, avversario teoricamente agevole e battuto con un pokerissimo all’andata. Poche ore prima si sfideranno a Dublino Irlanda e gli stessi ragazzi di Vidarsson, avversari odierni dell’Italia. In caso di pareggio tra le due contendenti e contemporanea vittoria azzurra sarebbe qualificazione con un turno d’anticipo, con Italia-Svezia del 18 novembre che perderebbe un po’ di significato. Nel mentre si aspetta di capire se il reparto d’attacco potrà contare su Cutrone, che al momento è bloccato nella bolla imposta dall’Asl di Firenze dopo le accertate positività al Covid-19 nel gruppo squadra.
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