Il Milan porta a casa tre punti preziosissimi da Bratislava e forse è l’unica notizia che rende più serena la serata di Champions di Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese è finito ancora una volta nel mirino della critica: pesano più le due reti subite che una vittoria capace di proiettare i rossoneri a pochi passi dalla qualificazione diretta e con un piede e tre dita nei play off.
Il 3-2 maturato in casa di una delle squadre più deboli dell’intera competizione lascia in eredità più dubbi che certezze, complice anche un primo tempo poco incisivo e l’incapacità di sbloccare il risultato sino al 68’. Pesano, nel giudizio complessivo, le amnesie difensive che rischiano di costare carissimo. Lo Slovan ha segnato, tanto per cambiare, in contropiede e solo un miracolo di Pavlovic ha impedito di subire il solito gol – fotocopia che ha caratterizzato, sinora, la stagione rossonera: difesa troppo alta e incapace di mantenere linee e distanza in fase di non possesso. Anche la scelta di lasciare Rafael Leao in panchina e inserirlo a gara in corso, per quanto ripagata dal risultato, appare una evidente forzatura.
È evidente che il tecnico portoghese abbia trovato un modo per stimolare e avere risposte dal suo connazionale ma, vista da una diversa prospettiva, è anche l’ennesima volta che Fonseca torna sui propri passi, dopo aver rivoluzionato la squadra. Sette cambi rispetto al Milan che (non) ha giocato contro la Juventus e anche sa queste scelte arrivano risposte contrastanti: Pulisic è una garanzia. Abraham ha risposto presente, fornendo un gol e un assist. Premiante anche la scelta di Fofana, ma elementi come Theo Hernandez, Reijnders, Calabria, Chukwueze e Okafor sembrano ancora indietro rispetto al loro potenziale.
La notte di Bratislava lascia comunque in eredità la terza vittoria consecutiva in Champions League e una qualificazione diretta che è potenzialmente a portata di mano. I prossimi impegni sono tutti largamente alla portata anche di un Milan così pieno di difetti. Stella Rossa e Girona in casa, Dinamo Zagabria in trasferta. Una possibilità importante per totalizzare altri nove punti che potrebbero garantire un posizionamento fra le prime otto.
Servirà ovviamente una prestazione diversa, senza dubbio migliore, ma è difficile immaginare che la squadra di Fonseca non possa alzare l’asticella del rendimento. Soprattutto in campionato, dove il Milan ha una percentuale di successo inferiore al 50% delle partite giocate. Cinque vittorie su dodici partite in serie A, sebbene con un match da recuperare, non è un cammino sufficiente per tornare a giocare in Champions, a meno che il Milan non risolva tutti i problemi vincendo la competizione, ma immaginare questa squadra in cima all’Europa appare un esercizio di ottimismo esagerato.
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