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Il giorno della finale di Copa Libertadores: 5 doppi ex di Palmeiras e Santos

Il grande giorno della finale di Copa Libertadores è finalmente arrivato e il mitico Maracanã aprirà le proprie porte ai giocatori di Palmeiras e Santos per dar vita a una finale storica. Due delle più grandi squadre pauliste si sfideranno nel più iconico stadio di Rio de Janeiro ed è davvero un peccato che non ci possa essere il pubblico per assistere a questo evento storico. Il Verdão parte leggermente favorito sulla carta, ma il Peixe è quello che ha convinto più di tutti riuscendo ad avere una difesa perfetta nelle due semifinali contro il Boca Juniors. Pochi chilometri separano San Paolo da Santos e si tratta di un vero e proprio derby anche per questi cinque giocatori che hanno vestito entrambe le maglie.

MARCOS ASSUNÇAO
Centrocampista intelligente e dotato di una grande visione di gioco ha saputo sopperire con la sua classe a una lentezza spesso eccessiva. Marcos Assunçao era considerato uno dei più grandi prospetti del calcio Verdeoro ma non è riuscito appieno a mantenere le promesse. Dopo gli inizi al Rio Branco venne acquistato nel 1995 dal Santos dove vi giocò per tre stagioni alternando campo a molta panchina, essendo arrivato a diciannove anni. Un anno di prestito al Flamengo prima di tornare al Peixe che lo cedette alla Roma. In Italia vinse lo storico Scudetto del 2001 e dal 2002 divenne per un lustro la colonna del centrocampo del Betis Siviglia. Si arricchì per due anni negli Emirati Arabi Uniti prima di tornare in Brasile al piccolo Grêmio Prudente per poi tornare in auge con il Palmeiras. Rimase per tre anni, ma purtroppo fu il Capitano della disastrosa annata 2012, stagione che vide il Verdão retrocedere clamorosamente in seconda divisione. A fine anno decise quindi di tornare al Santos per poche partite prima di un lungo girovagare che lo portò all’addio nel 2016.

 

EDMUNDO
Avrebbe probabilmente potuto diventare uno dei più grandi attaccanti della propria generazione ma un carattere molto difficile ne limitò sempre il rapporto con squadra e allenatori. Edmundo iniziò con il Vasco da Gama e a ventidue anni passò al Palmeiras, squadra che gli permise di spiccare il volo. Vestendo la maglia del Verdão riuscì a mantenere ottime medie realizzative e fu si guadagnò la maglia da titolare del Brasile nella Copa América 1993 e 1995. Ancora qualche anno in giro per la sua nazione prima del passaggio alla Fiorentina dove divise la critica. Il talento era sotto gli occhi di tutti, ma le liti con Trapattoni divennero insostenibili e così dopo due stagioni tornò ancora al Vasco da Gama. Nel 2000 passò al Santos dove riuscì a realizzare tredici reti in un singolo campionato riconquistando per l’ultima volta la Seleçao. Provò dunque il ritorno in Italia al Napoli ma fu tutto inutile. Si trascinò senza successo fino al 2008, anno in cui O Animal chiuse con il calcio.

 

KEIRRISON
Avrebbe dovuto essere l’astro nascente del calcio brasiliano degli anni ’10 e invece Keirrison è stata forse la più grande delusione. Attaccante molto tecnico e rapido iniziò giovanissimo nel Coritiba dove segnò valanghe di gol permettendogli così di essere acquistato dal più blasonato Palmeiras. A San Paolo ci rimase poco perché con un impatto devastante, cinque gol in sette partite, attirò l’attenzione del Barcellona che decise di acquistarlo. Venne subito prestato al Benfica per crescere, ma in Portogallo iniziarono le prime difficoltà e a gennaio passò alla Fiorentina. Andò leggermente meglio ma non in maniera tale da pensare di meritare un ritorno in Catalogna. Venne rispedito in Brasile sempre in prestito al Santos, ma al Peixe era chiuso dalla stella di Neymar e vinse un Paulistão e una Copa Libertadores da riserva, riuscendo comunque a segnare sette reti. Fu di fatto il suo ultimo anno perché il Santos non lo riscattò e dopo un altro fallimentare prestito al Cruzeiro tornò al Coritiba passando anche in altre piccole realtà brasiliane.

 

CARLOS ZAGO
Difensore centrale molto tenace e pronto alla battaglia in qualsiasi circostanza, si è fatto apprezzare per la sua straordinaria grinta. Carlos Zago iniziò nel grande San Paolo di inizio anni ’90 e dopo il successo in Copa Libertadores passò in Spagna all’Albacete. Fu un’esperienza breve e poco gratificante e il ritorno in Patria al Palmeiras fu una mano santa. Con il Verdão vinse due campionati consecutivi da grande protagonista giocando da titolare la Copa América 1993. Nel 1996 passò per un anno in Giappone, poi il Corinthians e infine nel 1998 la Roma. Nella Capitale si rivelò un ottimo difensore per quattro anni, anche se alle volte troppo irruento. Fu comunque un titolare nella vittoria dello Scudetto del 2001 prima di passare nel 2002 al Beşiktaş. Anche in Turchia si tolse la soddisfazione di vincere un campionato e così poté tornare in Patria nel 2004 per vestire la maglia del Santos. Fu un’esperienza breve con poche presenze e, dopo un breve passaggio alla Juventude, proprio al Peixe chiuse carriera nel 2007.

 

ZÉ ROBERTO
Meraviglioso esterno dotato di tecnico e velocità che lo hanno reso per qualche anno uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Zé Roberto iniziò nel Portuguesa e già nel 1997, venne notato e acquistato dal Real Madrid e nonostante si trattò di un’esperienza breve gli permise di laurearsi campione d’Europa. Dopo l’intervallo di qualche mese al Flamengo iniziò la sua splendida storia d’amore con la Germania, prima con il Bayer Leverkusen, dove arrivò in finale di Champions League nel 2002, e poi con il Bayern Monaco. Otto anni consecutivi, equamente distribuiti tra le due squadre, a salire e scendere ininterrottamente dalla fascia destra e dopo il Mondiale 2006 decise di tornare in Brasile. Il Santos fu ben contento di accoglierlo tra le proprie fila dimostrando ancora di essere un giocatore estremamente affidabile. Le grandi prestazioni nel Brasileirão convinsero il Bayern a riprenderselo per altre due stagioni, dove vinse un’altra Bundesliga, prima di spostarsi a nord per vestire la maglia dell’Amburgo. Nel 2011 ci fu il definitivo addio al Paese tedesco per giocare con il Grêmio. Sembrava ormai pronto alla pensione da tempo, ma a quarantun’anni firmò un contratto con il Palmeiras e incredibilmente giocò per altre due stagioni a grandi livelli, diventando Capitano e vincendo nel 2016 il suo primo e unico Brasileirão della sua carriera.

Francesco Domenighini

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