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Il finale più triste, Arsenal corsaro a Östersund

La prima sconfitta casalinga in Europa League, per l’Östersunds FK, doveva ben arrivare. Alla fine capita nell’unica serata da non sbagliare, quella in cui Aly Keita gioca la sua peggior partita e in cui il divario tecnico assume contorni imbarazzanti. L’undici padrone di casa gioca, subisce l’Arsenal, non riesce a sviluppare le solite trame spensierate ma anzi si ferma intimidito dinanzi ai Gunners. Come se non bastasse, in questo 0-3, non c’è nemmeno la soddisfazione di un gol dedicato ai propri tifosi, visto che il rigore concesso nell’extratime è stato malamente calciato da Pettersson.

Potter manda in campo un 4-3-3 classico, nel quale non c’è Bachirou finito al Malmö. Wenger vara un 4-2-3-1 senza poter contare su Aubameyang e Lacazette. Primo storico confronto, battesimo col fuoco per il giovane Östersunds FK. L’inno dell’Europa League riscalda una freddissima Jämtkraft Arena (-4°), più che mai trepidante per l’ospitata dei londinesi in Svezia: i Gunners non tradiscono gli appelli del loro tecnico alsaziano e infatti non sottovalutano l’impegno, Keita deve avvinghiare un cross di Bellerin ed è Elneny a inaugurare le pallonate dirette verso la porta difesa dai rossoneri. L’Arsenal studia, la partita per l’Östersund è durissima e solo in poche occasioni Ghoddos e compagni riescono a superare la linea di metà campo. La qualità di Mesut Özil non è un mistero, il fantasista tedesco si crea una colossale occasione che poi spara su Papagiannopoulos a porta sguarnita. Corner, batte l’ex Real Madrid, Iwobi calcia su Keita che non è perfetto, ribattuta ideale per il tap-in comodo di Nacho Monreal (12′). La rete complica la trame dell’OFK, Mkhitaryan ed Elneny guidano l’assalto continuato dei Gunners e al 23′ arriva pure il bis: Pettersson regala palla all’armeno, tiro potente che trova la spalla di Papagiannopoulos per la più sfortunata delle autoreti. Potter tradito dalla sua difesa, da Keita in occasione del primo gol e più in generale affossato dall’imbarazzante gap tecnico: Gero colpisce debolmente di testa, poi Edwards arma il destro di Ghoddos, con tanto di parata di Ospina. Östersund padrone del campo, ma le iniziative non impensieriscono l’Arsenal e non basta il coraggio. L’ultimo brivido lo regala Sema su punizione, ma invano.

Nell’intervallo, Potter inserisce Hopcutt e Tekie per Gero e capitan Nouri, ma formalmente l’Östersunds FK è già fuori dai giochi. I rossoneri provano a scuotersi, lo sterile possesso palla non aiuta e le poche sortite si fermano nella zona di metà campo. Il palleggio corto dell’Arsenal mette in crisi i padroni di casa, Keita rischia l’ennesima frittata della serata e al 59′ tocca a Özil certificare la gran prova odierna col gol dello 0-3 , su traversone di Monreal, senza opposizione alcuna e forse la complicità del portiere dell’OFK. Ogni speranza di rimonta crolla, la Jämtkraft Arena si siede e attende pazientemente la fine di una serata storta. Solo Ghoddos prova ad accendere la luce, ma è agilmente controllato dai Gunners, poi sulla conclusione di Monreal c’è Mkhitaryan che rende innocua la sfera. L’ultimo cambio Potter lo spende dopo il 70′, con Bergqvist a rilevare Widgren, poi il torello dell’Arsenal ricama spazi lasciati prima allo sterile OFK. All’81’ Welbeck crea la prima azione pericolosa della sua gara, Wenger concede la passerella ai giovani Nelson e Nketiah ed è chiaro come non vi siano appigli a cui appendersi per sperare in una qualificazione. Ghoddos si sacrifica ancora, al 91′ c’è Tekie che sfugge a Bellerin e crolla in area di rigore. Borbalán indica il dischetto, dal quale non si presenta Nouri perché sostituito. C’è invece Pettersson, battuta prevedibile e nemmeno troppo precisa, parata sicura di Ospina. Finisce con una sciarpata rossonera, con Potter che si reca ad applaudire i tifosi e con la più crudele delle eventualità.

Ecco il tabellino:
Östersunds FK (4-3-3): Keita; Mukiibi, Papagiannopoulos, Pettersson, Widgren (dal 74′ Bergqvist); Edwards, Nouri (dal 46′ Tekie), Mensah; Sema, Ghoddos, Gero (dal 46′ Hopcutt). All: Potter. A disp: Andersson, Sonko-Sundberg, Aiesh, Islamovic.
Arsenal (4-4-1-1): Ospina; Bellerin, Chambers, Mustafi, Monreal (dal 73′ Kolasinac); Iwobi, Elneny, Maitland-Niles, Mkhitaryan (dall’84’ Nelson); Özil; Welbeck (dall’83’ Nketiah). All: Wenger. A disp: Macey, Holding, Willock, Xhaka.
Reti: 12′ Monreal, 23′ aut. Pettersson, 59′ Özil. Arbitro: Borbalán (Spagna)

Matteo Albanese

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