Ad inizio stagione, nessuno avrebbe pensato ad un’impresa tale: il Feyenoord torna sul gradino più alto d’Olanda e conquista il titolo strappadolo agli acerrimi rivali dell’Ajax. Esplode di gioia un’intera città dopo aver sfiorato la Conference nella passata stagione: Slot si merita un enorme elogio per aver ricostruito una formazione privata di tutti i suoi veterani e di averla portata così in alto con solo due anni di lavoro.
Un vero e proprio miracolo quello accaduto a Rotterdam con il Feyenoord che torna ad essere sul tetto d’Olanda: con due giornate d’anticipo, i biancorossi di Slot, conquistano matematicamente il titolo, scucendolo dalle maglie dell’Ajax che era stato campione in 3 occasioni negli ultimi 4 anni (un anno senza primato con la sospensione del torneo causa Covid).
Il tecnico olandere era stato voluto fortemente dai dirigenti del Feyenoord che lo strapparono all’AZ a metà della stagione 2020/2021: l’accordo prematuro portò i biancorossi di Alkmaar a rescindere il contratto con l’allenatore, accusato di essere distratto eccessivamente dal progetto che lo avrebbe coinvolto l’anno successivo. Slot non si scompose ed iniziò il suo lavoro in estate dove costruì una squadra in grado di poter combattere per il titolo e di arrivare in finale di Conference League, persa contro la Roma. Dopo quell’incredibile traguardo, insieme alla dirigenza, si decise di rinnovare totalmente la rosa, dando la possibilità ai “vecchi” e ai pezzi pregiati di emigrare in nuovi lidi. Dissero addio Sinisterra, Toornstra, Malacia, Til, Senesi, Dessers e Linssen: vennero presi, ad un costo inferiore Igor Paxiao (trasferimento Coritiba), Danilo (svincolato Ajax), Wieffet (trasferimento dall’Excelsior), Szymanski (prestito Dinamo Mosca), Idrissi (prestito Siviglia), Gimenez (trasferimento Cruz Azul) e Hancko (trasferimento Sparta Praga). Grazie a questa nuova linfa, Slot ha potuto costruire la sua formazione, con la quale ha raggiunto la semifinale di KNVB Beker, i quarti di Europa League e ha conquistato il suo primo trofeo in carriera.
Dopo un avvio di stagione un po’ incerto, il Feyenoord ha trovato la giusta strada e da lì, in poi, è stato tutto in discesa: la vera forza del 4-3-3 del tecnico olandese è proprio il reparto difensivo sempre ben organizzato, compatto e pronto ad appoggiare l’avanzata sulle fasce. 28 reti al passivo in Eredivisie, una retroguardia che si sta inchinando solo all’ottimo Twente che vanta solo 26 gol subiti. Anche l’attacco si è saputo far valere: in 32 partite sono state 78 le marcature per un terzo posto dietro a Ajax e Psv che si trovano a poca distanza. Gimenez, Szymanski, Danilo e I. Paixao hanno tutti contribuito nel modo migliori rispettivamente con 15, 9, 8 e 7 centri: complimenti agli osservatori dei Rottedammers che hanno saputo rimpiazzare esperti del gol come Sinisterra, Toornstra, Linssen e Dessers. Infine il passo in campionato: 32 partite giocate, 24 vittorie, 7 pareggi e un solo ko: il vero fortino è stato il De Kuip con 12 successi e 4 pari. I biancorossi hanno realizzato una serie positiva di 25 risultati utili con l’ultima sconfitta che risale al 18 settembre in Eredivisie contro il Psv per 4-3 al Philips Stadion. Di queste 25 giornate, le ultime 12 sono solo trionfi per un cammino che ha portato inevitabilmente al successo. Complimenti a Slot e al Feyenoord che ha conquistato il suo 16° titolo.
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