Non è certamente la più bella Olanda degli ultimi 20 anni, ma è cinica ed efficace: gli Oranje vincono la seconda partita nel girone, blindano il primo posto e pensano già agli ottavi di finale. L’ultima gara sarà una passerella contro la Macedonia del Nord, ultima con zero punti e con mezzi tecnici non all’altezza della rosa dei Paesi Bassi. Sorride De Boer che scaccia le critiche e si gode il suo piccolo momento di gloria.
L’Olanda vince ma ancora non convince del tutto con un gioco espresso solo a sprazzi ma sufficiente per piegare un’Austria priva di mordente, pericolosa solo in un paio di occasioni con uno Stekelenburg mai impensierito. De Boer, criticato sin dall’inizio per ogni scelta effettuata, si riprende una piccola rivincita, chiudendo al primo posto il girone C con una giornata di anticipo. L’ultimo match sarà contro la Macedonia del Nord, un avversario che difficilmente potrà impensierire l’armata Oranje che gode di un tasso tecnico e tattico decisamente maggiore.
Il 2-0 all’Austria, però, lascia un po’ di amaro in bocca, con una squadra che non riesce ad incidere per tutti i 90 minuti, dimostrando di non avere mai il pieno controllo della partita. Il gioco si vede a tratti con belle accelerazioni dovute alla corsa di Dumfries, una vera spina nel fianco per ogni difesa: un suo inserimento fa scaturire il fallo che porta al penalty per l’Olanda, realizzato da un freddo Depay. Nella ripresa, il terzino del Psv, accompagna una cavalcata solitaria di Malen che, davanti al portiere, serve al compagno la palla perfetta per chiudere i conti alla Johan Cruijff Arena. Gli austriaci non entrano mai in gioco, accusando la manovra degli avversari: un Alaba sottotono si sveglia solo all’80’ con un tiro che sfiora l’incrocio dei pali. Dopo il 2-0, gli Oranje si rilassano troppo, mostrando i tanti difetti difensivi, attutiti dal rientro di De Ligt: la compattezza del reparto arretrato non è perfetta e vengono lasciati spazi soprattutto sulle fasce dove i terzini fanno difficoltà a rientrare. La difesa a 5, però, aiuta proprio per una maggiore densità con i 3 centrali che non si lasciano mai sorprendere, non facendo correre grandi pericoli ad uno Stekelenburg più spettatore che portiere.
La vittoria permette all’Olanda di pensare già agli ottavi di finale e di scacciare tutte le pesanti critiche piovute sul proprio ct: De Boer non ha mai vissuto una partita tranquilla ma i frutti del suo lavoro si stanno vedendo minuto dopo minuto. L’Olanda è una nazionale ancora acerba, deve sbocciare e crescere, ma nell’incontro singolo è una formazione che può far male, sfruttando perfettamente le poche occasioni create. Non c’è ancora spazio per il calcio spumeggiante a causa di un 5-3-2 più coperto, ma cinismo e concretezza fanno parte del bagaglio di questa squadra: con un Werghorst più egoista e un F. de Jong meno macchinoso, l’Olanda può togliersi qualche bella soddisfazione in questa competizione.
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