Calcio

Il calcio e le scommesse: la destra tenta di revocare il divieto

Il governo Meloni valuta la revoca del divieto di pubblicità delle scommesse nel calcio, in vigore dal 2018

La recente proposta avanzata dalla maggioranza di destra, sostenitrice del governo di Giorgia Meloni, segna un momento significativo nel dibattito italiano attorno al gioco d’azzardo e alle scommesse sportive. Mercoledì, la commissione Cultura del Senato ha compiuto un primo passo formale verso la possibile revoca del divieto di pubblicità dei siti di scommesse nel calcio, un divieto in vigore dal 2018, introdotto con il “decreto dignità” voluto dal governo di Giuseppe Conte. Questo decreto aveva come obiettivo principale quello di contrastare la ludopatia, una forma di dipendenza che colpisce in modo particolare le categorie più vulnerabili, come anziani e minorenni.

Calcio e scommesse: la proposta della commissione Cultura

La risoluzione approvata dai membri della commissione Cultura, proposta dal partito Fratelli d’Italia, invita il Parlamento a rivedere la normativa vigente sul divieto di pubblicità legata alle scommesse. Questo passo è stato accolto con favore da alcuni gruppi politici e operatori del settore, ma ha suscitato anche forti critiche da parte di associazioni e movimenti che si battono contro la diffusione del gioco d’azzardo e la ludopatia. Nonostante il divieto, l’industria delle scommesse ha trovato modi per aggirare la legge, creando una situazione ambigua in cui le sponsorizzazioni sono state sostituite da contratti con siti che forniscono notizie e aggiornamenti sui risultati sportivi, mascherando così la loro vera natura.

Il calcio e le scommesse: la destra tenta di revocare il divieto del 2018 – Fabrizio Bertani/Alto Press via ZUMA Press – Footbola.it

Negli anni successivi all’introduzione del divieto, le società di scommesse hanno continuato a trovare spazi pubblicitari, utilizzando nomi e brand che evocano il gioco d’azzardo senza infrangere direttamente la legge. Per esempio, il sito betsson.sport ha trovato posto sulle maglie di club come l’Inter, il Torino, il Napoli e il Palermo, evidenziando come, nonostante il divieto, il mercato delle scommesse continui a permeare il panorama calcistico italiano. Anche le trasmissioni sportive hanno visto un incremento di contenuti che analizzano le quote delle scommesse, presentandoli come semplici informazioni invece che pubblicità diretta, una manovra che ha suscitato preoccupazioni circa l’efficacia della legge contro il gioco d’azzardo.

La risoluzione approvata dalla commissione non solo mette in discussione l’efficacia del divieto, ma sottolinea anche l’impatto negativo che ha avuto sulle entrate del sistema calcio italiano. I sostenitori della revoca del divieto sostengono che il ritorno della pubblicità delle scommesse potrebbe non solo ripristinare una fonte di entrate per i club, ma anche contribuire a una maggiore regolamentazione del settore, assicurando che le pratiche di gioco siano condotte in modo responsabile.

Tuttavia, il dibattito non si limita a questioni economiche. Le preoccupazioni per la salute pubblica e la tutela dei giocatori più vulnerabili rimangono al centro della discussione. Le associazioni che si occupano di ludopatia hanno espresso la loro contrarietà alla revoca del divieto, sottolineando come la pubblicità delle scommesse possa incentivare comportamenti rischiosi, specialmente tra i giovani. La lotta contro il gioco d’azzardo patologico è un tema cruciale, e la possibilità di vedere nuovamente spot pubblicitari legati alle scommesse calcistiche potrebbe avere ripercussioni significative sulla società.

In questo contesto, è interessante notare come la discussione si inserisca in un panorama più ampio di riforme legislative in ambito sportivo. La risoluzione della commissione Cultura non si limita a trattare la questione delle scommesse, ma abbraccia anche proposte di rinnovamento degli stadi e di maggior sostegno per il calcio italiano a livello europeo. Questi cambiamenti potrebbero contribuire a una modernizzazione del settore sportivo, che ha bisogno di adattarsi alle nuove sfide e opportunità che il mercato presenta.

L’iter legislativo per la revoca del divieto presenta ancora diverse fasi prima di poter diventare realtà. Il voto in commissione riflette una maggioranza che sembra compatta nel voler cancellare il divieto, ma la strada è ancora lunga e complessa. L’opposizione, rappresentata in gran parte dal Movimento 5 Stelle, ha già manifestato il proprio dissenso attraverso proteste e cartelli, esprimendo preoccupazione per le conseguenze che la revoca del divieto potrebbe avere sulla salute pubblica e sul benessere dei cittadini.

Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per definire il futuro della pubblicità delle scommesse nel calcio italiano. Il dibattito si svolgerà all’interno di un contesto politico e sociale in continua evoluzione, in cui le posizioni di governo e opposizione si fronteggeranno su un tema che tocca non solo l’economia, ma anche la cultura sportiva e la salute pubblica. La questione delle scommesse sportive, pertanto, non è solo una materia legislativa, ma un riflesso delle dinamiche sociali contemporanee, in cui il calcio, come sport nazionale, si intreccia con le sfide del gioco d’azzardo e le relative implicazioni per la società italiana.

Redazione

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