171 presenze con il Torino migliore degli ultimi anni, di cui è stato degno capitano; 166 presenze con il Monaco che fu di Mbappé e che ha alzato la Ligue 1 oltre a raggiungere la semfinale di Champions eliminando il Manchester City di Pep Guardiola e il Borussia Dortmund. L’arrivo di Kamil Glik al Benevento dopo la sua esperienza francese non può essere in discussione: un colpo importante, distante dalle logiche del colpo altisonante fine a sé stesso e che catapulta i campani in una dimensione quantomeno interessante.
Per una neopromossa è senza dubbio prioritario pensare a come costruire una squadra solida, prima che bella a vedersi, e Kamil Glik è forse il colpo migliore possibile per la difesa delle Streghe. I 32 anni non spaventano affatto, soprattutto di fronte a un difensore che non ha smesso di fare una buona figura neanche nell’annus horribilis dei monegaschi: quel 2018-19 che per un attimo ha avuto il sapore acre della Ligue 2. Nonostante le crisi di identità di quella squadra, sulla carta di ottimo livello, Glik non ha mai smesso di esserne un riferimento nella buona e nella cattiva sorte. Il polacco è un leader nato, quello che in guerra tutti desiderano avere al proprio fianco.
Con 5 spazzate a partita nella Ligue 1 appena trascorsa, Glik si dimostra difensore che bada al sodo. Tuttavia, questo non lo rende affatto allergico ai cartellini: lo score da 95 cartellini gialli in 11 anni da professionista parla da solo. Incredibilmente sono molto poche, invece, le espulsioni, sintomo di un difensore che non perde facilmente la testa nonostante l’immagine che si ha del polacco. Chi pensa all’acquisto di Glik come una mossa di pura estetica sbaglia: ancora più dello sfumato Remy, il classe ’88 non è forma, ma contenuto.
Ha dimostrato di saper stare a grandi livelli e, se ha scelto Benevento, è perché crede nel progetto di crescita di Oreste Vigorito, ambizioso presidente che registrerà sicuramente altri colpi in entrata. Pasquale Foggia, DS dei campani, ha ampiamente sondato Gervinho per dare struttura all’attacco e potrebbe puntare su Graziano Pellé che, superato il grosso ostacolo legato all’ingaggio, arricchirebbe di esperienza una rosa con poche presenze, fatta eccezione per Sau, Hetemaj, Maggio e, appunto, Kamil Glik.
La rosa di Inzaghi è molto coesa e ha messo il collettivo sopra ogni cosa in questo campionato di Serie B. Puntellare la squadra con acquisti giovani ed esperti in tutti i reparti si rende necessario per avere qualche gallone in più nella corsa alla salvezza. Con la probabile retrocessione del Lecce, la Serie A perde le tre squadre tecnicamente meno attrezzate in termini di rosa e questo si traduce in una concorrenza ancora più spietata. La curiosità attorno alle Streghe è sana e, con le visite mediche a Villa Stuart di Kamil Glik, può partire ufficialmente la missione-salvezza.
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