Il Barcellona chiama, il Real Madrid risponde. La strana Liga di questa stagione si deciderà in base al percorso che le due superpotenze spagnole intraprenderanno in questo rush finale. La vittoria di Mallorca ha ripresentato come meglio non poteva la squadra di Setién al campionato: allo 0-4 dei blaugrana, i blancos hanno risposto con un altrettanto sonoro 3-1 all’Eibar. Erano tanti i punti salienti da trattare alla vigilia di questo Barcellona-Leganés: dall’ex Braithwaite al più classico scontro tra prima ed ultima della classe, ricco di insidie. Ed il Barça, effettivamente, ne ha corsi di pericoli, ma ha avuto la meglio, lasciando tutta la pressione del caso al Real, impegnato in un match decisamente meno scontato. Messi? No, la pulga ha lasciato il palcoscenico all’astro nascente della masía, Ansu Fati, nonostante il 699esimo sigillo in carriera.
La fiducia del suo mister deve averlo sicuramente spronato: il classe 2002 ha sbloccato una gara decisamente complicata per il Barcellona, visti i primi 45′. Una rasoiata dal limite dell’area che non ha lasciato scampo a Cuellar. Il premio? Sostituzione al 54′: l’ingresso di Suarez, inevitabile per permettergli di riprendere i ritmi giusti dopo l’infortunio di gennaio, avrà messo in difficoltà Setién. L’ex Betis ha però scelto di sostituire il giovane esterno spagnolo, a favore di Griezmann. Le petite diable aveva anche segnato il momentaneo 2-0 nella ripresa (poi annullato), e lo avrebbe certamente premiato visto il digiuno già pesante prima della prolungata sosta: un solo gol in campionato nel 2020, ed un morale decisamente da tirar su per il campione del mondo francese. La sua gara è proseguita come un’iniezione di fiducia da parte dell’ambiente, ma anche come un’opportunità per mettere minuti nelle gambe, seppur più defilato vista la presenza del pistolero in posizione centrale.
Ovviamente, a Setién non manca la possibilità di scegliere, in ogni zona del campo: Messi gioca ovunque ed illumina quando e come vuole; Fati sa essere decisivo nonostante i 17 (quasi 18) anni; Griezmann attacca la profondità o viene incontro. Ma quando Suarez lo ha costretto ad arretrare ed allargare il suo raggio d’azione, il francese si è sacrificato anche in fase di non possesso, fino addirittura a ridosso della propria area. Un privilegio, quello di Quique, che in molti vorrebbero avere: la sua gestione, tuttavia, ha riscontri più che positivi in campo. Il Leganés, nonostante la posizione in classifica, è approdato nel silenzioso Campo Nou con coraggio e voglia di stupire: non tutti sarebbero riusciti a dosare, correttamente, corpo e mente dei calciatori come Setién ha fatto coi suoi.
Menzione d’onore per il solito diez: Leo parte da centrocampo, salta mezza difesa madrilena, e si guadagna il rigore che gli è valso il 699esimo gol in carriera ed il 2-0 finale. Sipario
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