Il Barcellona femminile domina il calcio: vittorie schiaccianti e talento ineguagliabile lo rendono la squadra più forte al mondo. Ecco come e perché
La serata di lunedì ha visto il Barcellona femminile tra i protagonisti assoluti della cerimonia del Pallone d’Oro, un evento di prestigio che ha premiato il club come miglior squadra del mondo per la stagione 2023-2024.
La squadra ha dominato la competizione con tre calciatrici tra le prime tre posizioni del Pallone d’Oro femminile, il massimo riconoscimento individuale per giocatori e giocatrici di calcio. La spagnola Aitana Bonmatí è stata incoronata miglior giocatrice al mondo per il secondo anno consecutivo, seguita dalle compagne di squadra Caroline Graham Hansen e Salma Paralluelo.
Questo riconoscimento non è una sorpresa per chi ha seguito la stagione passata del Barcelona Femení. La squadra ha infatti conquistato tutti i trofei disponibili, vincendo per la seconda volta consecutiva la Champions League (la terza negli ultimi quattro anni), e aggiudicandosi anche il campionato, la Supercoppa e la Copa de la Reina (l’equivalente spagnolo della Coppa Italia).
Non solo il Barcellona ha vinto il campionato, ma l’ha letteralmente dominato: su 30 partite, ne ha vinte 29 e pareggiata 1, senza mai subire sconfitte, con un’impressionante media di 4,5 gol a partita, totalizzando 137 reti e subendo appena 10 gol. Il Real Madrid, seconda classificata, è rimasto indietro di ben 15 punti.
Anche in Copa de la Reina, il dominio del Barcellona è stato netto: ha vinto tutte le cinque partite giocate, segnando 27 gol e subendone uno solo, con una schiacciante vittoria per 8-0 contro la Real Sociedad in finale.
In questa nuova stagione, nonostante l’addio dell’allenatore Jonatan Giráldez, sostituito dal suo collaboratore Pere Romeu, il Barcellona femminile ha iniziato con lo stesso slancio. Solo nell’ultimo mese, ha sconfitto il Granada per 10-1, il Madrid Club per 8-1 e l’Espanyol per 7-1, mentre in Champions League ha trionfato sull’Hammarby con un impressionante 9-0. Il Barcelona Femení dimostra una superiorità tecnica e organizzativa che, in un contesto di crescita come il calcio femminile, risulta quasi ineguagliabile.
I principi di gioco adottati sono gli stessi che caratterizzano la squadra maschile: un possesso palla rapido e fluido, il controllo degli spazi e un pressing aggressivo per recuperare subito il pallone. Questa filosofia è stata seguita da Giráldez, che prima di diventare allenatore faceva parte dello staff tecnico del club, così come il suo predecessore Lluís Cortés. Il Barcellona preferisce promuovere allenatori interni che conoscono a fondo la mentalità del club e l’idea di calcio che intende proporre, piuttosto che puntare su nomi esterni.
Fondato nel 1988, il Barcellona femminile è oggi il club più titolato della Spagna. La rosa è composta da alcune delle migliori giocatrici spagnole, tra cui diverse campionesse mondiali, oltre a talenti internazionali di alto livello. La ventiseienne Aitana Bonmatí, cresciuta nella cantera del Barcellona, ha segnato una svolta storica: lo scorso anno è diventata la prima calciatrice a vincere nella stessa stagione il Pallone d’Oro, la Champions League e i Mondiali. Il celebre allenatore Pep Guardiola l’ha paragonata ad Andrés Iniesta, ex calciatore noto per la sua intelligenza tattica e straordinaria abilità tecnica.
Nella scorsa stagione, Bonmatí ha segnato uno dei gol che hanno permesso al Barcellona di battere il Lione in finale di Champions League; l’altro gol è stato segnato da Alexia Putellas, vincitrice del Pallone d’Oro nel 2021 e nel 2022. In effetti, il premio è assegnato a una calciatrice del Barcellona da quattro anni consecutivi. Oltre a Bonmatí, anche Caroline Graham Hansen e Salma Paralluelo rappresentano la squadra sul podio del Pallone d’Oro: una combinazione perfetta tra esperienza e giovane talento. Graham Hansen, 29 anni, è arrivata al Barcellona nel 2019 dopo una carriera in Germania con il Wolfsburg, mentre Paralluelo, a soli 20 anni, si è fatta notare per le sue eccellenti capacità atletiche e tecniche, entrando nel club da giovanissima.
Diversamente dalla squadra maschile, che negli ultimi anni ha investito ingenti somme in giocatori spesso non in linea con lo stile del Barcellona, la squadra femminile ha saputo mantenere una crescita costante e migliorare con acquisti intelligenti e strategici. La continuità con la squadra maschile è evidente anche nella presenza di giovani provenienti dalla Masia, il celebre settore giovanile del Barcellona, considerato uno dei più avanzati al mondo.
L’attrattività del Barcelona Femení è tale che le sue partite sono molto seguite. Nel 2022, ha giocato al Camp Nou, lo stadio maschile, stabilendo un record di spettatori per una partita femminile con 91.648 persone presenti contro il Wolfsburg in Champions League. Poco prima, in un’altra sfida di Champions contro il Real Madrid, erano stati 91.553 gli spettatori.
La finale della scorsa Champions a Bilbao ha visto la presenza di 40mila tifosi del Barcellona, e le trasferte europee sono spesso altrettanto partecipate. In casa, la squadra femminile registra una media di oltre 10mila spettatori a partita e si è ormai radicata profondamente nella cultura calcistica catalana. Un reportage del New York Times di Rory Smith e María Garrido ha definito Barcellona «la capitale del calcio femminile», riconoscendo il ruolo trainante del Barcelona Femení.
In breve, i successi e la spettacolarità del gioco espresso dal Barcellona femminile hanno contribuito a rendere la squadra un simbolo del calcio femminile mondiale e un orgoglio per la Catalogna.
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