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Il Barcellona è rimasto a mani vuote

Il mercato si è concluso e forse è un bene per i tifosi del Barcellona. Nonostante alla fine si abbia l’impressione che i blaugrana siano una squadra incompleta, almeno non c’è più il rischio di perdere pezzi importanti. I campioni, nella maggior parte dei casi, lasciano vuoti difficilmente colmabili nel breve termine, specialmente se a sostituirli sono soltanto giovani promettenti (eccezion fatta per Miralem Pjanic). Il Barcellona non concludeva una stagione senza alzare trofei dal 2008 e dopo un’annata così deludente non ci aspettavamo una rivoluzione di questa portata.

Nemmeno il clamoroso caso Messi è riuscito a mascherare la durezza di un Koeman che non ha voluto guardare in faccia nessuno e ha messo alla porta giocatori come Arturo Vidal, Ivan Rakitic, Luis Suarez, Arthur, Nelson Semedo e Rafinha senza pensarci due volte. Gli effetti tangibili di questi primi due mesi di gestione sono stati l’abbassamento del monte ingaggi e la “pulizia” della rosa, oggi praticamente senza esuberi.

Il problema però è la qualità. Sono solo numeri, è vero, eppure confrontare i giocatori che indosseranno la numero 6, la 8 o la 9 nel 2020/21 con quelli che le hanno rese maglie storiche, fotografa una realtà un po’ deprimente. Aggravata dal quasi certo addio del capitano e numero 10 Leo Messi nella prossima stagione.

Nel Deadline Day ci si aspettava una sorpresa in casa Barcellona. Ad essere accontentati sono stati però soltanto i bilanci. A inizio gennaio si è realizzato lo scambio Pjanic – Arthur con la Juventus; i giovani Francisco Trincao, Matheus Pereira e Pedri rispettivamente da Braga, Palmeiras e Las Palmas, sono stati ufficializzati a inizio agosto, mentre il colpo Sergiño Dest è maturato negli ultimi giorni di mercato.

Tuttavia, nel corso della sessione, sono sfumati uno dopo l’altro tutti i nomi accostati con forza al Barcellona. In difesa si era parlato molto di David Alaba, in scadenza nel 2021 con il Bayern Monaco, per poi virare sul giovane catalano Eric Garcia, anche lui in scadenza nel prossimo giugno. I blaugrana potrebbero tesserarli entrambi a zero nei, ma la sensazione è che servissero fin da subito.

Il nuovo Barça di Ronald Koeman ha ben figurato nelle prime tre uscite di campionato, anche con un avversario solido e difficile come il Siviglia. In avanti Messi occupa la posizione lasciata vuota da Suarez e gli altri (Ansu Fati, Coutinho e Griezmann) gli gravitano attorno. Quella che sta adottando Koeman è una soluzione coraggiosa che potrà portare molti frutti. Forse però è l’unica soluzione. Il Barça non ha prime punte di ruolo perché Suarez non è stato sostituito né dal tanto inseguito da Lautaro Martinez, davanti al quale l’Inter ha eretto il muro dei 100 milioni, né da Memphis Depay. Per lui, Aulas e Bartomeu avevano un accordo totale, ma alla fine il calciatore del Lione non è potuto approdare a Barcellona per la mancata cessione di Ousmane Dembelé.

Forse tra sei mesi, forse tra un anno arriveranno i calciatori che servono ora. Con un colpo mancato in difesa e uno in attacco il Barça è rimasto a mani vuote.

Francesco Castorani

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