Jonathan Ikoné è il primo rinforzo per Vincenzo Italiano in vista del mercato di riparazione. Un colpo arrivato a ridosso delle feste di Natale che conferma l’ambizione del club di Commisso: un’ala con le caratteristiche del francese era già attesa in estate nonostante l’arrivo di Nico Gonzalez. L’ex Stoccarda e l’ormai ex Lille sono arrivati per un totale di oltre 30mln più bonus e, nel periodo della possibile e chiacchieratissima cessione di Dusan Vlahovic, è una notizia che conforta la piazza. La Viola proseguirà il suo progetto tecnico anche dopo l’eventuale cessione dell’attuale capocannoniere della Serie A e non sono previsti ridimensionamenti.
Chi, tuttavia, pensa a Ikoné come a un sostituto di Vlahovic anche solo in termini di produzione offensiva… si sbaglia di grosso. Ikoné è un calciatore che certamente contribuirà fortemente a rendere più imprevedibili le iniziative della Viola e che porterà un grandissimo numero di palloni in mezzo all’area avversaria. Ha dribbling, anche se a volte esagera, e una velocità che spaventa anche i difensori più esperti. In contropiede, Ikoné sa essere devastante e lo ha dimostrato anche in Champions League regalando a Yilmaz e Angel Gomes due dei tre assist per il 3-1 contro il Wolfsburg. A proposito della coppa dalle grandi orecchie, Ikoné sposa la causa viola appena dopo il passaggio agli ottavi del Lille a riprova di quanto creda nel percorso della Fiorentina e di quanto, suo malgrado, il Lille si possa presto trovare a cedere altri pezzi pregiati (Renato Sanches e Botman gravitano attorno al Milan di Pioli).
Nel 4-3-3 fiorentino, Ikoné sarà la seconda freccia del tridente con Nico Gonzalez dall’altro lato a servire, se resterà, Dusan Vlahovic. Un’opzione intrigante, specialmente a piede invertito con Italiano che ha impiegato l’argentino a sinistra nonostante un’iniziale propensione a utilizzarlo sul proprio piede naturale. Il francese ha la freschezza per incidere da subito e i suoi tagli dall’esterno a rientrare potrebbero creare spazi larghi per gli avanti viola. Il ruolo di Ikoné sarà più simile a quello del trequartista che a quello dell’ala: ama servire i compagni e sa creare superiorità numerica anche a difesa schierata. Il suo difetto più grande restano la testardaggine e un mai sbocciato feeling con gli ultimi sedici metri. Si perde in un bicchiere d’acqua, diciamo.
Cosa aspettarsi? La permanenza di Vlahovic potrebbe portare un vero show al Franchi con un reparto offensivo invidiabile, rapido e degno di una caratura superiore alla classifica dei ragazzi di Italiano. Parola d’ordine, assist. Orecchie aperte, fantallenatori. Se avete il vostro tridente di fiducia e cercate un colpo in attacco (è difficile che venga listato centrocampista ndr) che porti qualche bonus, Ikoné potrebbe fare al caso vostro!
Un rischio? Non per la Fiorentina, che si è assicurato per 14mln circa un calciatore pronto, ma che nonostante l’esperienza è abbastanza giovane da poter compiere il passo successivo. Il suo arrivo va letto come un’opportunità grossa per società e giocatore, che spera ancora in una convocazione al Mondiale di Qatar. Chi rischia è il giocatore, convinto dal progetto viola a tal punto da lasciare un ottavo di Champions e chiamato a incidere fortemente per confermare il suo valore. Un passo falso a Firenze ne ridimensionerebbe le ambizioni, ma è lecito avere fiducia nel ragazzo.
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