Dopo i successi in Champions ed Europa League per una tra Bayern e Siviglia è già tempo di arricchire la propria bacheca internazionale. A Budapest i grandi favoriti sono i tedeschi, ma attenzione agli spagnoli che sono stati già in grado di battere l’Inter nella finale di Colonia. La vincitrice del trofeo più importante parte come sempre favorita, ma ci sono state sei squadre in passato che sono state in grado di ribaltare la situazione.
GALATASARY 2000
La Supercoppa del 2000 fu la prima a vedere la partecipazione di una vincitrice della Coppa Uefa, causa la definitiva eliminazione della Coppa delle Coppe. I turchi del Galatasaray avevano fatto un’impresa battendo l’Arsenal in finale di Uefa e portando per la prima volta nella storia un trofeo internazionale in Turchia. Il grande percorso continentale giallorosso di quell’anno non era ancora finito e a Montecarlo ci fu la sfida con il Real Madrid. Fu un’edizione storica, perché oltre a essere una delle rare finali perse dai Blancos, fu l’unica decisa dal Golden Goal. Il grande mattatore dell’incontro fu il brasiliano Jardel che segnò su rigore nel primo tempo e nei supplementari freddò Casillas con il 2-1 finale dopo il pari di Raúl. L’inizio del nuovo millennio fu il periodo di massimo splendore per il calcio turco.
LIVERPOOL 2001
Bayern Monaco e Liverpool erano state due delle grandi dominatrici degli anni ’70 e nel 2001 si ritrovarono a Montecarlo a contendersi la Supercoppa Europea. I Reds del baby prodigio, e futuro Pallone d’oro, Michael Owen avevano vinto la Coppa Uefa contro l’Alavés e contro i tedeschi mostrarono del grandissimo calcio. A sbloccare il risultato fu John Arne Riise prima che Emile Heskey non segnasse il raddoppio proprio sul finire del primo tempo. Iniziata la ripresa ci si aspettava la riscossa tedesca e invece fu proprio Owen a segnare il 3-0 che sembrava chiudere i giochi. Il Bayern riuscì a riprendersi e a dar vita a una grande finale con Salihamidžić e Jancker che segnarono due reti che resero emozionante il finale. Il 3-2 rimase però il risultato conclusivo e il Liverpool festeggiò la sua seconda Supercoppa risultando così l’unica squadra ad averla alzata sia da vincitrice della Champions che da quella di Coppa Uefa.
VALENCIA 2004
Il 2004 fu l’anno più pazzo della storia recente del calcio e la finale di Supercoppa tra Porto e Valencia non riusciva a suscitare il fascino che ha sempre caratterizzato questa finale. Avrebbe dovuto essere una sfida tra allenatori tutti italiani, ma Del Neri venne esonerato poco prima della finale e così Ranieri dovette vedersela con lo spagnolo Víctor Fernández. Il tecnico romano ne uscì vincitore e dopo il vantaggio di Baraja fu di un altro italiano il punto esclamativo sulla partita. Marco Di Vaio bagnò con gol il suo debutto con i Pipistrelli battendo Vítor Baía e a nulla valse la rete finale di Quaresma. Dopo il Marsiglia, anche il Porto si era dovuto arrendere al Valencia.
SIVIGLIA 2006
Il Siviglia ha disputato tantissime finali di Supercoppa Europea, ma solo nella prima circostanza è riuscita a vincere il titolo. A Montecarlo era chiamata alla grande impresa nel derby tutto spagnolo con il Barcellona e fu un trionfo. Gli andalusi umiliarono i catalani con un pesantissimo 3-0, risultato che si rivelò premonitorio alla disastrosa annata dei ragazzi di Rijkaard. Il tridente delle meraviglie Messi-Eto’o-Ronaldinho risultò con le polveri bagnate e Renato e Kanouté portarono già la sfida sul 2-0 nel primo tempo. Il tecnico olandese inserì anche Giuly e Gudjohnsen nella ripresa ma al novantesimo arrivò su rigore il tris di Maresca.
ZENIT SAN PIETROBURGO 2008
Lo Zenit San Pietroburgo era sempre stata una squadra marginale del calcio sovietico prima e russo poi, ma dalla seconda metà del primo decennio del nuovo millennio la storia è cambiata. Importanti investimenti le hanno permesso di scalare la classifica e nel 2008 a Manchester è riuscita nell’impresa di vincere la Coppa Uefa contro i Rangers di Glasgow. Una notte epica per tutto il calcio russo, ma nel 2005 già il Cska Mosca era riuscito in questa impresa. I pietroburghesi divennero però unici ad agosto quando dovettero vedersela con il Manchester United per la Supercoppa Europea. Il grande assente era Cristiano Ronaldo, ma i Red Deviles erano comunque grandi favoriti. A sbloccare il risultato fu però il centravanti Pogrebnyak a fine primo tempo e nella ripresa fu il nuovo acquisto Danny a battere Van der Sar per il 2-0. Vidić provò a riaprire la sfida, ma ormai era troppo tardi e lo Zenit trovò una storica doppietta internazionale.
ATLÉTICO MADRID 2010, 2012 E 2018
Chi adora questo trofeo è senza dubbio l’Atlético Madrid che in tutte e tre le sua partecipazioni ha sempre vinto e sempre da vincitrice dell’Europa League. Nel 2010 fu bravissima ad addormentare il gioco e ingabbiare così la nuova Inter di Benítez sbloccando il risultato nel secondo tempo. Il vantaggio fu firmato da Reyes e nel finale Agüero chiuse i conti trafiggendo Júlio César. Ci fu gloria anche per De Gea che parò il rigore a Milito. Andò ancora meglio due anni dopo quando i Colchoneros fecero quello che vollero con il malcapitato Chelsea. Il grande protagonista fu Radamel Falcao che nel primo tempo divenne un bomber inarrestabile. Una sua tripletta stese Čech e i Blues e nella ripresa fu João Miranda a calare il poker. Gary Cahill provò a farsi perdonare della disastrosa prestazione segnando la rete che rese meno amaro il passivo, ma con un secco e pesante 4-1 l’Atlético vinse la sua seconda Supercoppa. Quella però più soddisfacente di tutte fu senza dubbio quella del 2018 perché in finale vi erano i rivali di sempre del Real Madrid. Dopo le finali di Champions perse nel 2014 e nel 2016 era giunto il momento di vendicarsi e a Tallin si giocò una delle finali più belle di sempre. A sbloccare il risultato fu dopo pochi secondi Diego Costa, ma Benzema e Sergio Ramos riuscirono a ribaltare la situazione. Sembrava quindi un’altra notte bianca, ma fu ancora Costa a battere Keylor Navas per il 2-2 che portò la sfida ai supplementari. Nel primo tempo extra arrivarono i gol della vittoria prima con Saúl e poi con Koke per il 4-2 finale che fece colorare di biancorosso la Capitale dell’Estonia.
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