Da questa notte la Copa América inizierà a infiammare i cuori di tutti gli appassionati di calcio sudamericano e non solo. Grandi campioni e qualche giovane promessa che ha voglia di fare il grande salto di qualità si affronteranno nel palcoscenico più importante del Continente per stabilire chi succederà al Brasile. I gol segnati sono sempre stati tantissimi e di pregevole fattura, ma alla fiera delle reti si sono aggiunti anche tre portieri che hanno reso ancora più unica questa competizione. Andiamo ora dunque a vedere chi sono gli estremi difensori che hanno messo il proprio nome nel tabellino dei marcatori in Copa América.
JOSÉ LUIS CHILAVERT
Non sorprende di certo vederlo in una delle classifiche di portieri goleador, ma José Luis Chilavert è stato in grado anche di scrivere per sempre il proprio nome tra i marcatori della Copa América. Un portiere iconico e leggendario che troppo spesso veniva considerato solo come uno che sapeva calciare punizioni e rigori ma che in realtà anche in porta era un muro invalicabile. Con il Vélez ha vinto tutto da protagonista, unico portiere a essere eletto miglior giocatore sudamericano nel 1996, e con il Paraguay è stato un autentico intoccabile. La sua unica rete risale al 1997 nella terza gara del girone iniziale contro l’Argentina quando a quindici minuti dalla fine spiazzò Roa per l’1-0 che sembrò dare il successo all’Albirroja, ma a tempo scaduto non riuscì a parare il rigore di Gallardo e la gara finì 1-1.
RENÉ HIGUITA
Il primissimo portiere di sempre a segnare una rete in Copa América fu però l’iconico René Higuita che ancora viene ricordato per i suoi pazzi interventi con i quali fermava le conclusioni degli avversari. Il colombiano non era certo uno specialista dei calci piazzati, ma ogni tanto voleva provare a dar qualche saggio della sua grande abilità con i piedi, ogni tanto avanzando fino alla propria trequarti per impostare il gioco e altre volte calciando dagli undici metri. È proprio con un rigore che il portierone dell’Atlético Nacional segnò la rete del vantaggio nella gara inaugurale dei Cafeteros contro il Venezuela, segnando a metà primo tempo il gol del vantaggio prima che i suoi concludessero con un rotondo e ampio 4-2.
ERWIN RAMÍREZ
A entrare in questa particolare e curiosa classifica c’è stato un ecuadoregno che non è stato proprio in grado di lasciare il segno come gli altri suoi colleghi. La carriera di Erwin Ramírez si è sempre svolta all’interno dei confini nazionali e dopo essere esploso si è perso in giovane età, causa anche una negativa esperienza al Barcelona di Guayaquil. In nazionale giocò solamente otto presenze, tutte nel 1991 e ben quattro nella Copa América in Cile di quell’anno dove riuscì a entrare nella storia nella partita contro la Bolivia. La Tri stava vincendo per 3-0, grazie anche a un suo rigore parato a Castillo e a risultato ormai acquisito si prese la responsabilità di calciare il rigore del poker e con un destro forte e angolato spiazzò Barrero permettendogli così di entrare per sempre nella storia.