Nel corso della storia dei Mondiali la distanza tra calcio europeo si è assottigliata, soprattutto per l’ascesa del movimento dell’intero continente che ha portato sempre più promettenti calciatori a sbarcare in Europa per giocare la massima competizione continentale.
Si pensi che fino al 1978 le apparizioni di squadre africane ad un Mondiale si limitavano all’Egitto (2-4 dall’Ungheria nel Mondiale del 1934) e al Marocco (un pareggio e due sconfitte nel Mondiale del 1970). Quattro anni più tardi ci fu la disfatta dello Zaire, un’“Armata Brancaleone” al cospetto del calcio europeo e sudamericano. Inserita nel girone di Jugoslavia, Brasile e Scozia, viene sconfitta per 9-0 dagli slavi, 3-0 dal Brasile già qualificato,2-0 dagli scozzesi. La partita che passò alla storia fu però quella con il Brasile per un episodio verificatosi durante il match. Rivelino, andato anche in rete al sessantasettesimo, era pronto a battere un calcio di punizione, quando dopo il fischio dell’arbitro un calciatore dello Zaire, Ilunga Mwepu, si stacca dalla barriera per calciare via il pallone fra l’imbarazzo generale.
Quattro anni più tardi di questo episodio, la storica prima vittoria di una squadra africana ad un Mondiale; infatti nel mondiale argentino del 1978 la Tunisia sconfigge il Messico per 3-1. Vittoria che però non fu sufficiente per il superamento del turno; infatti, nonostante aver fermato sullo 0-0 nell’ultima partita la Germania, la contemporanea vittoria della Polonia sul Messico ha portato all’eliminazione dei tunisini dal Mondiale. Arriviamo poi al 2002, e sottolineiamo l’impresa del Senegal che alla sua prima storica partecipazione si è spinta fino ai quarti di finale, eliminata dal golden gol del giocatore turco Ilhan Malsiz. Brillanti furono comunque le vittorie contro Francia e Svezia.
Dopo l’edizione senza acuti nel 2006 (complici anche le tante rivelazioni come Togo e Angola qualificate a discapito di delusioni come l’Egitto), nel Mondiale 2010 a finire sotto i riflettori furono le magnifiche prestazioni del Ghana, che si spinse fino ai quarti di finale: eliminati nella lotteria dei rigori dall’Uruguay, dopo aver sciupato con Asamoah Gyan dagli 11 metri la possibilità di arrivare in semifinale. Arriviamo a oggi dove sono 5, come da regolamento delle edizioni col format attuale, le nazionali africane qualificatesi al Mondiale del Qatar 2022: il Senegal, il Ghana, il Marocco, il Camerun, la Tunisia.
Senza dimenticare che il numero di giocatori africani nei top 5 campionati europei è visibilmente più alto e di conseguenza il livello si è inevitabilmente alzato. Basti pensare al Ghana di Thomas Partey , Kudus e Iñaki Williams (il cui fratello Nico giocherà con la Spagna), o al Senegal che nonostante l’infortunio del suo giocatore chiave Manè ha in rosa Mendy, Koulibaly, Gueye, Dia ,giocatori di livello molto alto. Tanto che l’Olanda ci ha messo più di 80 minuti per sbloccare il risultato grazie a Gakpo. Lo stesso Camerun ha in rosa giocatori come Choupo-Moting, Anguissa, Aboubakar, senza dimenticare l’organizzazione tattica della Tunisia che ha bloccato la Danimarca sullo 0-0 al debutto.