Quando per la prima volta è sceso in campo con la maglia del Werder Brema, un lontano 28 agosto del 1999, in pochissimi lo conoscevano. Quest’anno, quando ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato con addosso la stessa maglia, i tanti tifosi che aveva fatto innamorare hanno sentito un vuoto dentro, perché di fatto quello che se ne andava non era un semplice attaccante, ma un pezzo di storia del calcio tedesco. Una carriera, quella di Claudio Pizarro, fatta di vittorie, record battuti e gol, tanti gol, che gli sono valsi il soprannome di El Bombardero de Los Andes. Ripercorriamo insieme i 5 momenti più importanti della sua carriera.
Il 26 agosto Pizarro arriva al Werder Brema, dopo tre grandi stagioni nella nativa Perù, e nonostante lo scetticismo generale ci mette poco a convincere i tifosi biancoverdi del suo talento: alla seconda presenza in Bundesliga, la prima da titolare, realizza il suo primo gol e il suo primo assist in Bundesliga, contribuendo alla vittoria per 5-0 contro il Kaiserslautern. E già nella partita successiva il suo score sarebbe aumentato.
Il Werder vuole dare continuità alla goleada contro gli ex campioni della Bundesliga e schiera Claudio Pizarro ancora dal primo minuto, dopo che in Coppa UEFA ha realizzato una doppietta contro i norvegesi del Bodø/Glimt . Dopo un inizio difficoltoso, i biancoverdi riescono a portare la partita sul 3-2 e il bomber peruviano, in collaborazione con Marco Bode, decide di indirizzare definitivamente la partita con una straordinaria tripletta.
Arrivato nel 2001 per comporre con Giovane Élber la coppia offensiva più forte di Germania, Claudio Pizarro, dopo aver dato continuità alle grandi prestazioni fatte vedere con la maglia del Werder, stupisce tutti nella sua seconda stagione al Bayern Monaco per l’impressionante fiuto del gol, che lo porta a segnare 19 gol in tutte le competizioni. Gol che si rivelano fondamentali per la vittoria di Meisterschale e DFB-Pokal, che vanno a comporre il primo dei quattro double vinti da Pizarro nella sua carriera.
Dopo gli anni vincenti al Bayern e la pessima esperienza in Premier League, Pizarro, che da poco ha compiuto 30 anni, decide di tornare al Werder Brema, dove non solo vince una DFB-Pokal e arriva in finale di Europa League, ma anche (e soprattutto) il 23 ottobre del 2010, con il gol del definitivo 4-1 contro il Borussia Monchengladbach, diventa il miglior marcatore straniero della storia della Bundesliga, superando il suo amico ed ex-compagno di squadra Giovane Élber, fermo a 133 gol. Record, quello del peruviano, che è stato battuto solo nel 2019 da un certo Robert Lewandowski.
A 36 anni l’attaccante del Bayern (dove era ritornato nell’estate del 2012) viene convocato per la Copa América del 2015, anche se la stella offensiva della nazionale non è più lui, ma Paolo Guerrero. Ciononostante Pizarro risulta ancora decisivo, segnando l’unico gol della fondamentale vittoria contro il Venezuela, che garantisce al suo Perù la qualificazione ai quarti di finale, dove una tripletta di Guerrero stende la Bolivia. La sconfitta del Cile non abbassa il morale dei Los Incas, che riescono a vincere la “finalina” per il terzo posto contro il Paraguay. E per Pizarro il bronzo in Copa América rappresenta il miglior risultato ottenuto con la sua nazionale.
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